A colloquIo con il territorio: Intervista a Mario Rosario D’Angelo

“Conoscere il territorio in cui viviamo”. È questa la missione che il cittadino moderno si prefigge al fine di ampliare la relazione e la comprensione dei propri luoghi di appartenenza. Per giungere a questa piena consapevolezza, il raffronto con le istituzioni è fondamentale. Sindaci, associazioni, enti pubblici, la cui cooperazione permette alla popolazione il sereno svolgimento della vita quotidiana, sono i diretti interessati a cui i cittadini possono e devono rivolgersi per questioni inerenti la cosa pubblica.

Da questo punto parte l’iniziativa di Polis Sviluppo e Azione “A colloquio con il Territorio”: una serie di incontri più o meno formali tra rappresentati degli enti pubblici e delegati di comunicazione. La messa in funzione di un importante collegamento tra cittadini e istituzioni, che da sempre è il ruolo che i mass media dovrebbero ricoprire. Ma in una società come la nostra, dove molto spesso l’informazione si sofferma sugli aspetti negativi della gestione amministrativa, è bene conoscere e mettere in luce anche il legittimo operato degli enti pubblici e non, svolgendo un servizio informativo che possa definire chiaramente responsabilità e doveri delle istituzioni.

In questo contesto, e nella particolare situazione fisica in cui riversa il nostro territorio, la scelta del primo dibattito di questo ciclo di incontri ha avuto un riscontro pratico sul nuovo commissario straordinario del Consorzio di Bonifica integrale comprensorio Sarno, avvocato Mario Rosario D’Angelo, insediatosi al comando dell’ente di bonifica lo scorso ottobre.

Avvocato D’Angelo, chiariamo innanzitutto cos’è il Consorzio di Bonifica.

«Il Consorzio di Bonifica è un Ente Pubblico, amministrato dai propri consorziati, che coordina interventi pubblici e attività privata nei settori della difesa idraulica e dell’irrigazione. Le opere di bonifica nelle quali esercita i propri doveri, sono i canali di scolo e irrigui, gli impianti idrovori di sollevamento e numerosi altri manufatti idraulici. In particolare il Consorzio di Bonifica integrale comprensorio Sarno è, tra quelle di categoria, la più grande associazione della Campania, che nel nuovo piano di riclassifica comprenderà una zona che abbraccerà la città di Salerno fino all’Avellinese, e da Castellammare di Stabia a Torre Annunziata.

Per quelli che dovrebbero essere i compiti del Consorzio di Bonifica molte sono le incomprensioni riguardanti le responsabilità.

«La regione Campania è tra le regioni più a rischio dissesto idrogeologico (60, 70% del territorio è a pericolo frane e alluvioni). Abbiamo un territorio molto fragile, dovuto a situazioni che negli anni si sono stratificate (abusivismo edilizio, inquinamento, consistenza del suolo). L’ambito di competenza del Consorzio non è quello di pulire il letto dei fiumi, questa mansione spetta in realtà al Genio Civile. Il Consorzio agisce per quanto riguarda quelli che sono i canali di irrigazione, per cui i consorziati pagano le tasse. Si preoccupa della manutenzione della struttura idrica del territorio di cui è interessato».

Invece per quanto riguarda i servizi specifici del territorio?

«Il consorzio assorbe i tributi dei contribuenti per la pulitura dei canali che servono all’irrigazione dei campi. In questi canali purtroppo vengono versati liquidi inquinanti e immondizia di vario genere. Inoltre la maggior parte di questi canali è coperto abusivamente da case e manti stradali, motivo per il quale è alquanto complicato per gli operai asserire al loro compito, ovvero quello di ripulirli per permettere il deflusso ordinario dei torrenti».

Quindi le responsabilità che erroneamente vengono attribuite al Consorzio in realtà sono mansioni che dovrebbero essere svolte da altri enti come il Genio Civile, comuni e l’ufficio di competenza della Regione. La cooperazione con il Consorzio risulta però indispensabile?

«Assolutamente. Una cosa che ci tengo a dire è che a breve realizzeremo un comunicato congiunto con tutti i comuni dell’area – Sarno, Nocera, Pagani – mediante il quale ogni sindaco presenterà le priorità da mettere in atto riguardanti il proprio territorio e il Consorzio le coadiuverà con progetti dedicati. A esempio, il nostro prossimo obbiettivo sarà quello di realizzare quattro nuovi canali che attraverseranno tutte le aree del nostro bacino».

Negli ultimi venti anni l’Agro nocerino-sarnese è stato interessato da fenomeni come alluvioni e inondazioni che hanno messo a serio rischio la vita dei cittadini, mettendo in discussione l’operato del Consorzio.

«Da commissario straordinario quello che cerca di prefissarmi è un’amministrazione basata sul rigore e la trasparenza. Il consorzio del bacino di Sarno è un ente molto particolare, poiché opera – a differenze degli altri Consorzi – su un territorio quasi totalmente urbanizzato. Se gestito bene e con la giusta trasparenza è un organo necessario e fondamentale per la gestione e la risoluzione di situazioni di emergenza a cui purtroppo negli ultimi anni siamo stati abituati. C’è da dire inoltre che per permettere il buon funzionamento del Consorzio bisogna innanzitutto razionalizzare i contenziosi all’ente».

Da commissario straordinario del Consorzio quali sono gli obbiettivi che si è prefissato in questo suo anno di mandato?

«Certamente in primis mettere in sicurezza i canali scoperti. Di vitale importanza per la nostra amministrazione poi sarà attuare una gestione trasparente e ligia alla legalità. A tal proposito invito tutti a prendere atto del Decreto legislativo 231 del 2001. È una legge molto complessa, riguardante la responsabilità amministrativa delle società e degli enti. Ecco la nostra ambizione più grande: l’applicazione totale del Decreto legislativo 231/2001 in un anno. Inoltre il Consorzio di Bonifica ha avviato 2 cicli formativi: uno riguarda la formazione e la messa in sicurezza degli operai e degli impiegati all’interno del consorzio, e l’altro riguarda il Protocollo Cantone. Corsi anti-corruzione, sia per quanto riguarda la composizione degli atti, sia per quanto riguarda l’operato degli uffici. Riorganizzare la macchina operativa all’interno del Consorzio, come il modello di riscossione dei tributi e la gestione del rapporto con il pubblico».

Legalità e trasparenza. Sono dunque questi i pilastri della nuova gestione del Consorzio di Bonifica?

«Se l’ente è efficiente e trasparente il resto viene da sé. Ovviamente in coordinazione con una amministrazione virtuosa di quello che è il conto economico. Credo che il compito di un commissario straordinario sia innanzitutto quello di lasciare a fine mandato un ente in procinto di sanarsi».

Fedora Alessia Occhipinti

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