Tutti scomparsi | Perché si lascia un Sistema, pure prima di Cremaschi
Quando tu dici basta e gli altri pensano che tu abbia gettato la spugna, allora parte la fatal affermazione: “Le battaglie si fanno dall’interno”. Eh sì, soprattutto per chi non è mai stato in un Sistema, ci ha lavorato o ci lavora ma ha preferito o preferisce non farlo perché è meglio non rischiare, tanto ci sta chi lo fa in nome e per conto. Come dire, si spera che avvenga una sorta di conto vendita.
Giorgio Cremaschi, però, che troppo spesso ho sentito lontano dalle mie posizioni, ha messo in primo piano e in maniera intelligente e sottile quello che è, o a seconda dei punti di vista, quello che non è, e cioè l’interno di una realtà e di un Sistema senza senso e oramai al collasso, o perlomeno fuori dalla contemporaneità, o forse suona meglio fuori dalla realtà: «Oramai mi sento totalmente estraneo a ciò che realmente è questa organizzazione e non sono in grado minimamente di fare sì che essa cambi. Ci ho provato per tanto tempo e credo con rigore e coerenza personale, non ci sono riuscito». Questa una delle affermazioni di Cremaschi nell’articolo del “Huffington Post” del 15 settembre 2015.
È particolare questa affermazione rispetto alle altre che spesso si sentono in giro o nei corridoi di quel Sistema, è quella di Cremaschi un prendere atto che le battaglie si possono perdere e che a un certo punto bisogna pur mettere un punto. Perché stanchi, perché senza prospettive, perché isolati, perché scocciati di avere di fronte le scimmiette di Bali le quali non sentono, non vedono e non parlano, perché ci si rende semplicemente conto che non vale la pena sprecarci ulteriori energie ma passare oltre e dedicare quelle residue ad altre cause, se lo si ritiene opportuno.
Scelta di grande responsabilità, di grande dignità, difficile assai. È anche vero che i “fruitori” di quel Sistema sono impauriti e ricattati da chi lo dirige con la conseguenza che si fa proprio un atteggiamento omertoso, consapevole o meno non importa, che porta gli stessi a farne una sorta di guerra personale a chi non condivide quel Sistema stesso, quando ne sei dentro ma assurdamente anche quando ne sei fuori e praticamente non vi hai più a che fare. Come dire, se esci dal quel Sistema senza che ne sei morto sei bersaglio per tutta la vita, delazione continua, senza sosta e senza motivo.
Esagerato? Eh no, viverlo per crederlo. Vi sono veri e propri mestieranti della delazione. «Quando ho cominciato a fare il “sindacalista” a tempo pieno questa parola suscitava rispetto», così afferma Cremaschi.
E allora perché si lascia un Sistema? Vedesi sopra.
Mimmo Oliva