Oltre le regole del gioco democratico?
Nonostante la blindatura concessa dalla legge elettorale con il premio di maggioranza, si moltiplicano i casi di sindaci sfiduciati in corso d’opera.
Così accade che se alcune maggioranze si sfaldino sotto il peso del ripensamento dei loro attori che forse, dopo averle provate tutte, cedono prendendo atto che non vi sono alternative ritenute valide (o convenienti), altre si sciolgono come neve al sole perché logorate dalla sindrome diffusa di chi il potere non ce l’ha o non riesce ad averlo.
In questa prima settimana di luglio registriamo due casi che dimostrano il paradigma. Sono due importanti città che hanno imboccato la via di un sostanziale cambiamento rispetto al loro passato politico o quanto meno hanno provato a farlo.
A Portici il magistrato Nicola Marrone, eletto sindaco nel 2003, trovò il favore popolare grazie a un sorprendente accordo programmatico trasversale, una sorta di patto per la città caratterizzato da un complicato patchwork di piccole liste e civiche. La scorsa settimana, nel tentativo di ridare lustro – dopo tre anni – al suo programma elettorale, Marrone ha pensato bene di azzerare la giunta. Lo ha fatto, a dire dei consiglieri dimissionari, senza una logica motivazione: un atto ritenuto dispotico e politicamente scorretto.
Josi Gerardo della Ragione, 12 mesi di mandato, è stato invece cinicamente segato dal dissenso inaspettato di ben cinque consiglieri della sua stessa lista, gente da 80/100 preferenze come sottolinea lo stesso sindaco, arrivati in consiglio comunale grazie alle dimissioni di altrettanti eletti destinati a incarichi di giunta. La bomba è esplosa, a dire del sindaco, quando, dopo gli interventi necessari a sanare un bilancio sull’orlo del fallimento, si è posto mano a questioni specifiche di “particolare delicatezza” quali la liquidazione del Centro Ittico Campano, il piano per le ZTL e le annose concessioni per i lidi balneari.
Maria Cristina Orga ha sintetizzato per noi la vicenda Portici in un articolo, mentre Francesco Paciello è riuscito a intervistare il sindaco di Bacoli pizzicandolo al termine di una manifestazione spontanea di cittadini che in duemila si sono assiepati sotto le scale della casa comunale per sostenere il loro giovane sindaco.
Redazione