Giffoni Experience: Sam Claflin, l’anteprima del fIlm “Me before you”

Ieri al Giffoni Film Festival come ospite internazionale ha sfilato sul blue carpet, Sam Claflin.

Nato nel 1986, dopo una breve periodo speso nella passione per il calcio, spinto dai genitori decide di dedicarsi alla recitazione. Frequenta a Londra l’Accademia di Musica e Arte Drammatica, diplomandosi nel 2009.

Dopo alcune parti minori, come nella miniserie tv “I pilastri della terra”, affianca Johnny Depp e Penélope Cruz ne i “Pirati dei Caraibi” (il quarto capitolo del 2011) e nel ruolo del principe William recita al fianco di Charlize Theron, Kristen Stewart e Chris Hemsworth in “Biancaneve e il cacciatore” (2012). La svolta arriva con l’interpretazione, in “Hunger Games”, del persolnaggio di Finnick Odair, vincitore dei giochi che poi combatte al fianco di Katniss, la protagonista della trilogia, nella rivolta. Il successo continua con il ruolo da protagonista in “Scrivimi Ancora”, “Push (The Riot Club)” del 2014, per giungere a “Io prima di te” (“Me before you”, 2016) tratto dall’omonimo best-seller di Jojo Moyes e che è stato presentato in anteprima proprio nella giornata di oggi al Festival (in Italia sarà al cinema dal primo settembre).

Nel film, diretto da Thea Sharrock, Claflin interpreta Will Traynor, un giovane imprenditore finito sulla sedia a rotelle a causa di un incidente, evento che ha sconvolto radicalmente la sua vita (è paralizzato dal collo in giù). L’arrivo di Lou Clark (interpretata da Emilia Clarke), come sua assistente, costituirà un mutamento nell’esistenza di entrambi.

Durante le interviste, l’attore ha affermato che questo è stato il personaggio più difficile da interpretare fino a ora. Will infatti, nonostante l’arrivo di Lou che gli renderà i giorni più lievi, spensierati, felici, alla fine deciderà comunque di ricorrere all’eutanasia. “Il film – commenta Claflin – ruota attorno alla libertà di scegliere. Nessuno, me compreso, può dire cosa farebbe al posto di Will. Ecco perché il senso della storia si riassume in due parole: vivere coraggiosamente. Ci sono voluti 3-4 mesi di prove sulla sedia a rotelle per capire cosa significasse vivere come lui, affidarmi solo agli occhi e alle espressioni facciali per far arrivare emozioni e sentimenti».

Federica Ruggiero

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