Convegno pre marcia in difesa del Sarno
Il 26 ottobre, a Palazzo di Città di Nocera Inferiore, la Rete a Difesa del Fiume Sarno ha organizzato un convegno inerente la marcia che si terrà domenica mattina in 23 comuni del bacino idrografico sarnese.
Chi sa cosa penserebbe il dio Sarno se potesse vedere il suo fiume oggi, chi sa come reagirebbe all’odore fetido che esce dalle sue acque, chi sa se potrà mai perdonarci per la cloaca che è diventata.
Eppure non è stato sempre così anzi le sue sponde, in passato, furono fonte di civiltà e di sviluppo. Fin dall’epoca tarda, l’incontro delle sue acque limpide e cariche di sali minerali con la terra vergine d’origine vesuviana resero l’Agro tra i terreni più fertili d’Italia. Il suo uso non si limitò solo all’agricoltura. Fu, in tempi romani, usato come una straordinaria via di comunicazione che collegava la città di Nuceria con il suo porto, Pompei, e da questa attività Scafati ne derivò il nome (Scafati deriva dal termine scafa, ossia “battello fluviale”); in epoca borbonica, le sue acque alimentarono i mulini del regno per la lavorazione del grano e della carta.
Seguì l’industrializzazione, a monte le concerie di Solofra, a valle le industrie agroalimentari, resero il Sarno tra i fiumi più pericolosi al mondo. Nella classifica mondiale entriamo, di diritto, nella “Top10” dei corsi d’acqua più inquinati, come fosse una gara canora e la nostra rimane tra le hit più ascoltate da decenni. Se a questo si aggiungono quaranta anni di lavori incompiuti con città senza fogne, depuratori non attivi e strutture fatiscenti, il quadro è completo.
Nel Sarno sono presenti non solo sostante ad alto rischio cancerogeno di natura chimica come il Glifosato (usato nei pesticidi) o il Cromo (usato dalle concerie) ma anche sostanze di natura urbana come Escherichia coli. Dagli ultimi rilevamenti ARPAC effettuati alla sorgente (Striano) e alla foce del fiume (Rovigliano) i dati sono allarmanti. Alla sorgente si registrano 5200 UFC/100 ml mentre alla foce si registra il ragguardevole dato di 170000 UFC/100 ml. Se si pensi che per la sola balneazione il limite di legge prevede 2000 UFC/100 ml, il Sarno supera per ben 85X volte tale limite.
Gli effetti sulla salute umana sono impressionanti. Dai dati del Registro Tumori pubblicati dall’ASL di Salerno per il biennio 2008-2009, l’Agro nocerino-sarnese risulta essere il più colpito della provincia specialmente per le neoplasie del fegato. In media, nell’Agro, 1 uomo su 150 e 1 donna su 200 viene colpito da un tumore (media provinciale: 1 uomo su 197 e 1 donna su 271). Sono dati allarmanti in quanto mostrano un chiaro segno di rischiosità della zona come ci viene confermato da un altro studio pubblicato nel 2012 dalla Facoltà di Medicina dell’Università degli Studi di Salerno in cui conferma la forte correlazione tra inquinamento ambientale e tumori tanto da definire l’area “Il Pentagono della Morte”.
Però, forse, la musica sta cambiando La coscienza comune si sta smuovendo. Il 26 ottobre, a palazzo Città di Nocera Inferiore, la Rete a Difesa del Fiume Sarno ha presentato la marcia che domenica 29 ottobre prenderà luogo in Piazza Municipio e in più di 20 comuni dell’Agro aderenti all’iniziativa. In tale occasione abbiamo raccolto le parole del relatore, dottor Orfeo Mazzella, membro ISDE dell’associazione italiana medici per l’ambiente, e del dottor Emiddio Ventre, attivista della rete a difesa del fiume Sarno. Il dottor Mazzella chiede che: «La popolazione di Nocera Inferiore, insieme a quella di altri Comuni, scenda in piazza per passare una giornata volta alla sensibilizzazione. La rete a difesa del fiume Sarno chiede il completamento delle opere infrastrutturali delle città; basta all’indifferenza degli amministratori, agli scarichi illegali nel fiume e nei canali». E ancora: «È la prima volta che avviene una manifestazione congiunta in 23 comuni del bacino idrografico del fiume Sarno e questo è un segnale che qualcosa sta cambiando; che la percezione della nostra salute è compromessa e che la popolazione è sottoposta a un alto rischio tumorale».
Il dottor Ventre, invece, sottolinea come: «Questa marcia comune promossa dall’associazione Rete a difesa del fiume Sarno in 23 città nasce dall’esigenza che tale inquinamento non può essere ristretto nell’ambito del singolo comune. Quindi si è realizzato questa rete con la quale più comitati, più cittadini scenderanno in piazza nello stesso momento e nello stesso giorno per protestare e richiedere risposte immediate come lo stop degli sversamenti di cromo e di tetracloroetilene nel fiume».
Ricordiamo domenica 29 ottobre in piazza Municipio a Nocera Inferiore, ore 10,30 raduno dei partecipanti; ore 11,00 lettura manifesto e inizio corteo; ore 16,00 conferenza stampa dei comitati a Rovigliano, alla foce del Sarno.
Da soli possiamo fare così poco; insieme possiamo fare così tanto.
Marco Cimasa