“GlI occhi lucidi” di Maurizio Schettino

Specializzato in Scienze dello Spettacolo e della produzione multimediale a Fisciano, speaker radiofonico, animatore e attivista. E poi anche scrittore. Il lungo percorso artistico del giovane Maurizio Schettino, che ha iniziato nel 2007 a collaborare con l’Unis@ und Web Radio dell’Università degli Studi di Salerno e non si è più fermato. Adesso presenta il romanzo “Gli occhi lucidi” (edito da Printart edizioni) alla ex libreria Guida di Salerno, attuale Imagine’s Book. Interverranno con Maurizio Schettino, Massimo Boccia (Printart Edizioni), Vincenzo Santoriello (Pianista). Modera: Nunzio Siani (Giornalista).

Maurizio, di cosa parla il libro?

«Si lega all’omonimo cortometraggio che ho scritto e prodotto lo scorso anno. Il protagonista si trova a dover fronteggiare una situazione particolare dovuta alla mancanza del lavoro e alla difficoltà di raggiungere i propri sogni, come capita a molti ragazzi. Fa più cose e cerca di accontentare i genitori che vorrebbero vederlo in un posto fisso. Di mattina è impegnato in un panificio, in serata è in un locale come cameriere, ma la sua ambizione è di trasmettere in un importante network radiofonico. Segue dei consigli di esperti del settore, viene reclutato in uno staff e poi come responsabile in una radio come direttore artistico».

Tocchi molti temi…

«Certo. Si creano situazioni particolari come l’aspetto sentimentale. Il discorso lavorativo lo porta a una situazione di malessere cui si aggiunge l’abuso di sostanze stupefacenti. Entra in gioco l’amore legato alla radio, conosce una ragazza. E poi… saranno i lettori a scoprire cosa accadrà…».

C’è molto di autobiografico?

«Diciamo che c’è molto di me, anche rispetto al discorso radiofonico. Il nome del programma in cui trasmette il protagonista è lo stesso del programma radiofonico di una emittente campana che conducevo in passato. C’è il vissuto universitario, sentimentale. Si sorride ma nello stesso tempo si riflette. Ci sono molti spunti su tematiche sociali che riguardano le giovani generazioni».

Quali sono le problematiche per i giovani del Sud?

«Persistono meccanismi difficili, per cui il talento e la professionalità devono fare i conti con un muro anche istituzionale. Non vengono prese decisioni concrete per dare possibilità ai ragazzi di esprimersi al meglio. Quello che voglio dire ai giovani è di perseguire le ambizioni, ma datevi anche una scadenza, siate coscienti delle vostre potenzialità.

I tempi sono duri e bisogna allargare gli orizzonti. Possono essere utili anche altri sbocchi occupazionali».

Qual è la soluzione?

«Creare sinergie, fattive, concrete. Vedo tante amministrazioni giovani. Perché non creare le basi per far sì che i ragazzi restino qui, dando loro fiducia? Ovviamente con la giusta selezione e competenza».

Torniamo al libro. Perché questo titolo?

«L’ho scritto in un periodo particolare, tre anni fa. Ad aprile, reduce da una situazione sentimentale particolare. Di getto ho iniziato a scrivere. Gli occhi lucidi sono quelli di una persona a cui vuoi bene, sono quelli dell’amarezza, della disperazione per un episodio che ti è capitato e solo dopo riflettiamo su noi e sull’evitabilità dell’accaduto. Il romanzo tra l’altro è dedicato a mio fratello scomparso, guarda caso proprio tre anni fa».

Sei anche l’ideatore di un progetto che abbina sociale e musica. Cos’è Social Disco?

«Nasce con lo spirito di voler sensibilizzare i ragazzi su problemi come incidenti stradali, bullismo, alcolismo. Lo facciamo in modo da coinvolgerli. In una maniera diversa, con una discoteca in piazza, un momento di spettacolo che possa coniugare divertimento, informazione, sensibilizzazione e intrattenimento con figure esperte e personaggi dello spettacolo che lancino messaggi immediati. Siamo arrivati a quattro edizioni nella provincia di Salerno. Nel 2013 la prima edizione, prima che si costituisse l’associazione. Facciamo anche formazione nelle scuole e partecipiamo a eventi internazionali come la Giornata Mondiale Onu del ricordo delle vittime della strada».

Davide Speranza

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