La Signora e il funzionario
Sabato 4 maggio alle ore 21.00 e Domenica 5 maggio alle ore 19, presso il Teatro Genovesi di Salerno andrà in scena la commedia “La signora e il funzionario” scritta dal drammaturgo e commediografo fossanese Aldo Nicoaj. A portare in scena il testo di Nicolaj, già vincitore nel 1957 del Premio Riccione, è la Compagnia dell’Eclissi che, sotto la regia di Marcello Andria, ha affidato a due suoi membri, Marika De Vita ed Enzo Tota, i rispettivi ruoli femminili e maschili dei protagonisti della commedia brillante. Attraverso colpi di scena e gag comiche, temperate di quell’amara ironia tipica dell’autore, “La signora ed il funzionario” accompagna lo spettatore verso una purificazione quasi alienante in cui ad essere additata è proprio quella società borghese di cui i protagonisti fanno parte. A fare da sfondo come contestualizzazione storica di quegli anni in Italia (Nicolaj scrive la commedia nel 1978) è l’emergenza terrorismo ed il concreto pericolo di eversione che si andava sempre di più imponendo.
Sulla sua lettura dell’opera di Nicolaj, il regista Marcello
Andria dichiara: ““Commedia
di costume dalle inflessioni umoristiche ma dal retrogusto acido e corrosivo,
La signora e il funzionario fu scritta da Aldo Nicolaj (1920-2004) alla fine
degli anni ’70, quando l’opinione pubblica italiana era profondamente scossa da
disordini di piazza, lotta armata, strategia della tensione. Se ne percepisce
l’eco, sia pure smorzata da una scrittura ironica e briosa, nel serrato e quasi
asfissiante dialogo fra un funzionario – espressione tipica e grottesca delle meschinità e delle cattive abitudini radicate nella
burocrazia ministeriale – e una di quelle terribili signore borghesi che
popolano il teatro del prolifico commediografo piemontese, all’apparenza
frivole e svitate, in realtà dotate di una sottile, personalissima razionalità.
L’impatto fra i due personaggi produce un effetto bizzarro, che si spinge fin
quasi ai confini del teatro dell’assurdo; un gioco un po’ perverso fra un gatto
e un topo, in cui il primo, cedendo alla tentazione di un crudele ma divertente
passatempo, tormenta e mette più volte alle corde la sua vittima; l’altro,
intimidito e irrazionalmente spaventato, prova a minacciare, poi ad assecondare
e blandire, il suo casuale aguzzino, nel quale vede materializzarsi tutte le
sue paure, le sue debolezze, i suoi rancori, le sue frustrazioni. Sotto
pressione e come in un incubo, arriva ad affermare di tutto e il contrario di
tutto, mettendo a nudo in modo incongruo e inconsapevole i propri pensieri più
reconditi. E «un uomo, di veramente suo, non ha che i pensieri…».
Sfrondato dei riferimenti più strettamente legati
alla congiuntura socio-politico d’origine e trasportato in un luogo e in un
tempo meno definiti e vagamente più attuali, lo spettacolo punta, sì, sulla
critica pungente dei vizi nascosti e delle piccole virtù della middle class,
bersaglio privilegiato della satira dell’autore. Con ghigno sardonico e
moderata indulgenza, Nicolaj mette sotto osservazione, con lo sguardo lungo del
pessimista di fondo, gli immarcescibili costumi nazionali. Ma l’omaggio che la
Compagnia dell’Eclissi rende al drammaturgo di Fossano per l’imminente
centenario della nascita vuol essere soprattutto la rappresentazione di un
gioco teatrale che si avvale di una scrittura fluida e arguta oltre che di una
solida costruzione drammaturgica”