Un’idea di Paese. Questo si chiede.
«Dateci un’alternativa a questo Governo, ma prima lanciate con un paracadute Renzi su un’isola sperduta del Pacifico. Di quelle che non stanno nemmeno sulle mappe».
Questo è il testo di un mio post su Facebook, scritto volutamente “a mo’ di esperimento”, per poi approfondirne il senso e l’esito in questo mio articolo. I commenti che ci sono stati, mai violenti e mai scortesi, hanno dimostrato ciò che presumevo: Renzi è dividente e anche chi lo ama non se ne rende conto.
Tra i vari commenti ve ne era uno che diceva «il PD continua a suo modo a fare propaganda gratuita a Salvini, lo nominano almeno 4-5 volte in una frase, è gravissima questa cosa qui. La politica dell’opposizione dov’è??».
Ecco, questo è il nocciolo della questione: la mancanza di analisi politica; ed è qui che giace il vero problema che noi tutti dovremo affrontare in maniera seria: l’uso dei social e il riuscire a non andare oltre.
L’opposizione cosa deve fare? E’ debole, si sta riorganizzando, sembra confusa, ma come può farsi informazione in un Paese in cui un partito (quello Democratico) ha gruppi dirigenti che decidono una cosa e chi detiene la maggioranza parlamentare (Renzi) ne fa un’altra? E comunque non si tiene conto, mai, che quando si parla di opposizione si dimentica sempre quella reale, strisciante e sempre meno intercettabile che vive negli anfratti di quello che fu il Bel Paese, un’incognita insomma!
Non sto mettendo in discussione la bontà o meno delle posizioni, anche se ho una mia netta idea al riguardo, mi chiedo tuttavia, è talmente complicato capire che imbarcarsi in un governo di scopo sarebbe la definitiva scomparsa di quello che rimane di una “opposizione”? E per fare cosa poi? Su questo sono d’accordo con Zingaretti: non si possono salvare provvedimenti su cui non si è nemmeno d’accordo, tranne probabilmente la riduzione dei parlamentari e relativa nuova legge elettorale. Anche da un punto di vista squisitamente strategico sarebbe una jattura fare da stampella ad un nuovo governo, seppur di scopo!
La soluzione? Andare al voto, delineare bene le forze in campo, dentro i partiti e nei movimenti, senza alcuna discrasia tra dentro e fuori il Parlamento.
Nettezza di posizioni e di scelte, questo si chiede: Un’idea di Paese! Questo vogliamo.
Facendo zapping in tv, ho visto Richard Gere che, in una conferenza stampa a bordo della Open Arms, esclamava quanto gli italiani abbiano quasi “timore a mostrarsi gentili”, grande sintesi di quello che siamo diventati!
Cosa aggiungere!?! Salvini smetta di tirare la corda perché potrebbe spezzarsi, il Sud si sforzi di resistere quale ultima “ipotesi” di civiltà, le opposizioni attuali sappiano arginare quella che sembra una deriva senza speranza (almeno a breve termine).
Mi ripeto (quasi): il senso di responsabilità di chi governa impone di essere più moderati dei governati. Per adesso è l’unica soluzione plausibile, forse.
Mimmo Oliva