TERRITORIO IN GINOCCHIO. LE MADONIE CHIEDONO DA SUBITO LA LEGGE SULLE ZONE FRANCHE MONTANE

Non vogliono aspettare più, gli abitanti del territorio madonita ad essere vittime ingiustificate della politica regionale. Il 9 Settembre a Castellana Sicula, si sono dati appuntamenti i commercianti, cittadini e, qualche sindaco, assieme ad un comitato costituitosi recentemente a tal proposito, hanno manifestato pacificamente su un tema importante e vitale per le Madonie. La fiscalità di sviluppo per un territorio che va giorno dopo giorno indietro, con tanti fattori che si ripercuotono su tutta l’economia territoriale. Si chiede subito la legge obiettivo che istituisce le Zone Franche Montane in Sicilia, una legge importante per l’attualità dei paesi e, sopratutto dopo le rassicurazioni fatte varie volte e discorsi che sono rimasti nel dimenticatoio.

I  paesi delle Madonie, sono accompagnati dall’angoscia di veder chiudere i negozi a breve tempo, perseguitati da tasse e da introiti che non parificano le spese sostenute, in aggiunta ai tanti giovani che non trovando lavoro partono e lasciano le famiglie in una sofferenza totale. Lavoro ed economia che non decolla e tasse che prendono il sopravvento. Una desertificazione che cammina a macchia di leopardo e che non è più soggetta a dibattiti. «Bisogna passare ai fatti»  dice Salvatore Cassisi, presidente del Centro Commerciale di Polizzi Generosa «bisogna iniziare a dare importanza al rilancio delle zone interne. Il territorio può dare tanto perché ha tanto da offrire, non bisogna abbattersi alla prime difficoltà. Per questo la legge darebbe un’impronta bene delineata al problema attuale» . Anche il vice Presidente provinciale Confesercenti Pino Cità, presente al sit-in, afferma che i centri storici si stanno svuotando e il commercio risente di tutto ciò che si sta verificando da circa 15 anni, con attività in calo e percentuali che si abbassano vertiginosamente.

Giovani che si scoraggiano ad investire, nonostante bandi e banche pronte ad aiutare coloro che non vogliono lasciare la loro terra , così come per tanti commercianti che devono sobbarcarsi spese pari a quelle delle grandi città. La situazione non è parificata a tante cose e per  questo, i piccoli comuni ne soffrono e non possono inseguire mete che non arriveranno, così facendo. Parlano i commercianti di vecchio stampo che non vedono i figli prendere le sorti di famiglia, preferiscono abbandonare la nave e cercare gloria altrove. Questo non è bello dice  un gioielliere di quattro generazioni: «Se il territorio non offre possibilità, anche i miei figli andranno via e non continueranno la tradizione di famiglia». L’approvazione della legge per le Zfm «porterebbe più lavoro per i giovani che, al momento, sono costretti invece ad andare a vivere altrove», ne è convinta anche Lidia D’Angelo, presidente dell’associazione Pro Piano Battaglia e Madonie

 Non si può più attendere e non si può più aspettare , sono passati tanti e tanti giorni per il territorio che perde i pezzi, con poche attività che rimangono e lo sono solo nella maggior parte dei casi , quelle indispensabili come alimentari,farmacie. Ma tutto questo deve scrollarsi dalle spalle di popolazione che deve reagire e commercianti che devono portare avanti una battaglia assieme ai cittadini. Madonie, terra di cultura,arte,passione e bellezze naturalistiche e, questo deve alimentarsi con un turismo sostenibile, coinvolgendo giovani e meno giovani ma, soprattutto con una presa di posizione da parte regionale per far sì che le Madonie non diventano un paese per soli vecchi.

Antonio David

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