Nulla sarà più come prima
Dopo agosto 2019 nulla sarà più come prima.
Le ideologie, ma forse sarebbe più giusto parlare di valori e coerenza con essi, non contano più. Forse vi è di mezzo una sorta di responsabilità verso il “Paese”, quello che si immagina esista. Questo è da considerare a tutti gli effetti un Governo di “speranza”, per un paese dilaniato e confuso.
Il M5S dovrà affrontare quelle che possiamo considerare problematiche “fisiologiche” interne ad un movimento che si è inevitabilmente istituzionalizzato e che dovrà darsi, per forza di cose, una organizzazione di partito anche se all’interno di esso pensare la sola parola fa venire i brividi. Ma supererà il momento, magari con un ridimensionamento della rappresentanza elettorale.
Sul “patto civico” che si vuole sperimentare in Umbria non saprei, ma non mi sembra una buona idea perché vuol dire che si persevera negli stessi errori, mi sembra una mossa disperata e senza coraggio e si tenta di non fare tesoro del passato, memoria corta direi e mossa da “giocatori di carte al buio”.
Il double PD è l’incognita.
Da un lato Renzi in Parlamento a gestire deputati e senatori, anche se non in toto, ma tanto quanto basta a ricattare il “proprio” partito e magari a formare una nuova formazione politica al caso, e dall’altro Zingaretti a gestire gruppi dirigenti che non incontrano la “gestione del potere”.
Poi infine le elezioni, certo è che non si porterà fine alla legislatura.
Con un popolo, di riferimento ma anche no, che non vuole mediare e nemmeno gli interessa farlo. Tutto dentro, tutto nel PD, tutto come al solito direi.
Quale cammino avranno e avremo dinanzi? Non lo immagino, ma dopo agosto 2019 si dovrà fare riferimento a un prima e a un dopo, sicuro.
Mimmo Oliva