“DEATH BEFORE LOVE”, SENZA L’AMORE C’È SOLO MORTE.
Venerdi 27 Settembre, abbiamo assistito, a Carloforte, alla proiezione del cortometraggio “Death before love”. L’opera prodotta da Associazione Culturale Tra Parola e Musica – Casa di Suoni e Racconti è stata presentata in seno ad un programma serale dedicato all’universo femminile tra letture, musica, dibattito e cinema. Il titolo dato all’evento, che ha avuto luogo nei locali dell’ ExMe, ”Senza l’amore c’è solo morte” è sicuramente sunto degli argomenti trattati e del corto.
Dopo la presentazione della serata, a cura di Silvia Armeni (Presidente del Dipartimento Sardegna dell’ANS – Associazione Nazionale Sociologi e membro della FIDAPA Cagliari), della lettura di un racconto, tratto da libro “Viola”, di Serena Pellerano e di una poesia di Alda Merini, “A tutte le donne”, entrambe accompagnate dalla chitarra di Andrea Congia autore di “Death before love” e della sua colonna sonora.
L’appuntamento, organizzato dal Comune di Carloforte, è stata una nuova occasione per la Casa di Suoni e Racconti e per la band Skull Cowboys, di presentare il frutto di una grande e articolata operazione artistica, organizzativa e di promozione del territorio. Immaginato, infatti, come cantiere di formazione artistica, organizzativa, tecnica e comunicativa in ambito cinematografico: Death Before Love si pone l’obiettivo di contribuire, attraverso le Arti (Cinema, Poesia e Musica), alla sensibilizzazione verso tematiche quali la violenza sulle donne e la prevaricazione. Non è una Storia d’Amore quella di Anna, la giovane protagonista del racconto, ma la Storia della sua “assenza”, una Storia di “morte”. Ambientato in una Sardegna indefinita, l’idea filmica trae spunto dal patrimonio narrativo orale sardo, ispirandosi alle figure soprannaturali delle Panas, gli spiriti delle donne morte di parto, che l’atavica tradizione sarda voleva condannate a lavare in eterno i panni, di notte presso i lavatoi, nonché alle storie del territorio che ha ospitato le riprese. Lo scritto, opera del musicista Andrea Congia, si presenta sin dalle sue origini come un’operazione artistica sperimentale, nella quale le musiche della band progressive rock , gli Skull Cowboys (Mario Pierno, Andrea Congia, Marco Loddo e Roberto Matzuzzi) ricoprono un ruolo centrale, creando un serrato dialogo tra la sfera visiva e quella sonora, una vera e propria cerniera narrativa tra le immagini e le parole.
In una ambientazione volutamente dark lo spettatore viene trasportato in un mondo indefinito, siamo in Sardegna ma in realtà potremmo essere ovunque. La poesia delle immagini e la prosa della recitazione , che a sua volta si fa poesia, si intrecciano allo stesso modo in cui, nel racconto, la vita si intreccia alla morte e l’amore al male. In una spirale di violenza, scatenata da uno stupro, ci viene ricordato che il male è allo stesso tempo soggetto e oggetto, e che da esso non può che scaturire nulla se non altro male.
“Death Before Love” è si una storia di morte, di abbandono, di cattiverie e maldicenze, ma è anche una storia d’amore, l’amore di Anna verso la creatura che porta in grembo, anche se frutto di una violenza, il suo rifiuto di abortire e sacrificare se stessa. Non si può assistere indifferenti di fronte a un lavoro come questo: i paesaggi, le musiche, le interpretazioni, tutto ti avvolge e coinvolge. Pur non assistendo a un racconto lineare, alla fine segna dentro, nell’animo. Non c’è il perdono finale, se non quello divino che viene appena accennato, Anna anche da morta urla vendetta per un male assoluto, quello della violenza contro una donna. La scena finale è particolarmente toccante, un gruppo di quarantun cantori giunti da tutta la Sardegna, in cerchio, canta di fronte alla morte. La canzone non è un canto sardo ma i primi versi dello Stabat Mater di Jacopone da Todi (XIII secolo) , a sancire l’universalità del dolore materno: Stabat Mater dolorósa iuxta crucem lacrimósa, dum pendébat Fílius…( Addolorata, in pianto la Madre sta presso la Croce da cui pende il Figlio…).
Hanno concluso la serata gli interventi di Betty di Bernardo
(Vice Sindaco e Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Carloforte), Aureliana
Curcio (Assessore alla Cultura, Turismo, Eventi e Spettacoli del Comune di
Carloforte), Gabriella Olanda (Docente e membro della FIDAPA sez.
Sulcis), Susanna Lavazza (Giornalista e Presidente della LUC – Libera
Università di Carloforte), Luigi Corvi
(Giornalista e redazionista del giornale del Carcere di Bollate, “Carte
Bollate”) e di Andrea Congia che ha
raccontato come è nato ed è stato realizzato il progetto.
Le letture sono state a cura di Giovanni Bray e Marcella Pellerano
Antonello Rivano