TANT’ L’ARIA S’ADDA CAGNÀ…
Il movimento dei giovani per il clima Fridays For Future, ispirato dalla sedicenne svedese Greta Thunberg, è tornato in piazza in 180 città italiane e 27 Paesi nel mondo, per il terzo sciopero globale del clima dopo quelli del 15 marzo e del 24 maggio scorso. Venerdì scorso i cortei sono partiti attorno alle 10 e hanno sfilato per le vie del centro delle diverse città: da Milano a Torino, da Napoli a Roma, migliaia di giovani hanno scandito i loro slogan contro l’inquinamento La manifestazione di Salerno è accompagnata da un cielo azzurrissimo.
Un cielo azzurro e il clima è impazzito
un cielo azzurro e i ghiacciai si sciolgono
un cielo azzurro e la plastica soffoca gli Oceani
un cielo azzurro ed una fila di automobili scaricano fumi tossici nell’aria
un cielo azzurro e l’ILVA continua a chiedere il suo tributo di morte quotidiano
un cielo azzurro e nelle ‘terre dei fuochi’, i malati terminali rivolgono il loro ultimo saluto alla terra
un cielo azzurro e i morti bambini continuano ad aumentare
un cielo azzurro e nell’Agro Nocerino Sarnese le diagnosi di leucemie subiscono un’impennata
un cielo azzurro mentre adulti inquinati e burocratizzati non sanno la meraviglia di un fiore che sboccia
un cielo azzurro e nessuno ne sa più gioire, preferendo ai colori il cellulare
un cielo azzurro mentre mangiamo frutta finta imbottita di profitto
un cielo azzurro e nelle scuole i distributori di merendine continuano a sfornare una morte dolce ed obesa
un cielo azzurro mentre sperperiamo la nostra vita senza sorridere più, senza cantare più
un cielo azzurrro per i morti dell’Augusta
un cielo azzurro memtre la morte industriale ci divora l’anima
un cielo azzurro per Battipaglia che brucia, per i fumi di Pianodardine, per i fuochi di Sarno e per i roghi appiccati d’estate
La terra è malata alle radici, l’uomo pure, il sole è morente Tuttavia questa umanità dolente pare, e sottolineo pare, risvegliarsi a nuova vita. Il volo degli slogan nel cielo azzurro sembra promettere una rinascita. Forse sorgerà un nuovo sole e ricorderà le montagne, i continenti, i laghi, i fiumi, i mari, le risate di una donna, il sorriso dei bambini. Oggi in piazza migliaia di giovani sembrano volerlo.
Un “falco in alto levato nella sonnolenza del meriggio”( Eugenio Montale, Spesso il male di vivere, Ossi di seppia, Torino,1925) indicherà un nuovo inizio.
Maria Rosaria Anna Onorato
È bellissimo quello che hai scritto.
Venerdì ero fra le ragazze e i ragazzi che manifestavano con i loro cartelli, uno diverso dall’altro. La loro creatività, il piacere con cui cercano parole proprie per dirlo, per evidenziare l’assurdità di quello che sta accadendo, mi fa sperare. In contrasto con la cieca ottusità di quanti, per paura di ammettere la gravità della situazione, o di perdere il loro pezzetto di potere, non trovano di meglio da fare che accanirsi contro Greta, ridicolizzandone la passione.
CHI VIVRÀ, VEDRÀ!!!