MARQUEZ INFINITO, ARRIVA L’OTTAVO TITOLO
Su quindici gare disputate fino a questo momento, ha conquistato ben nove vittorie e cinque secondi posti, a fronte di un unico ritiro nel Gran Premio delle Americhe. Una stagione assolutamente dominata, verrebbe da dire impeccabile, in cui nessun altro pilota è riuscito a mettere seriamente in difficoltà lui e la sua Honda. In Thailandia, al termine di un week end piuttosto movimentato, Marc Marquez si riconferma campione del mondo per la quarta volta consecutiva, conquistando il suo ottavo titolo iridato, il sesto in Moto GP.
A Buriram, dove aveva già trionfato lo scorso anno, il finesettimana del giovane pilota della Honda non è certamente iniziato nel migliore dei modi: nelle battute finali del primo turno di prove libere, Marquez ha rimediato una caduta a dir poco spaventosa e la sua moto è andata completamente distrutta. È rimasto a terra dolorante per qualche istante, aspettando l’intervento (immediato) dei soccorritori; dopo una lunga serie di esami gli è stato concesso di ritornare in pista. Durante le prove del sabato Marquez non è stato il più veloce ed ha dovuto “accontentarsi” di partire dalla terza posizione, preceduto dalle due Yamaha di Maverick Viñales e Fabio Quartararo. Questi, partito dalla pole position, è rimasto in testa per larghi tratti della gara, accumulando un discreto vantaggio sul campione spagnolo. L’esperienza di Marquez ha fatto la differenza: il pilota della Honda ha cominciato a guidare divinamente, superando Quartararo soltanto all’ultimo giro ed ottenendo una vittoria straordinaria.
Un campione indiscusso, probabilmente non amatissimo da tutti, ma di certo un grande professionista che ha saputo imporsi in modo davvero dominante sin dalla sua prima stagione nella classe regina. Guido Meda, da molti anni voce narrante delle gare di motociclismo, un vero esperto di questo settore, lo ha celebrato in questo modo: “Non ha punti deboli”. I più scettici ritengono che Marquez vinca così tanto perché guida la moto migliore in termini di prestazioni ed affidabilità; tuttavia questa non è affatto una garanzia di vittoria, poiché bisogna tenere conto anche di altre discriminanti fondamentali. Marc Marquez ha sicuramente talento da vendere, tanto che ad appena ventisei anni può già essere considerato uno dei migliori piloti della storia, equiparabile soltanto al Dottore dei tempi migliori, ma, ciò che lo rende unico nel suo genere è la costanza. Vince così tanto perché sa dare continuità ai propri risultati: nell’arco di un campionato commette pochissimi errori, è abile nello sfruttare anche la minima indecisione avversaria, riesce a perfezionare gara dopo gara il suo stile di guida. Almeno per il momento, lo spagnolo non sembra avere avversari in grado di contendergli il titolo iridato e, nonostante manchino ancora quattro gare al termine del campionato, può già cominciare a pensare alla prossima stagione: i nove titoli mondiali di Valentino Rossi non sono più così lontani.
Paolo Petti