MASLOW VINCE IN UMBRIA!
Maslow!?! … Ops, chi è costui?
Abraham Maslow era un psicologo americano che nel ’54 propose un modello sullo sviluppo umano basato su una “gerarchia di bisogni”, nello specifico la teoria divide graficamente questi bisogni, propri di ogni essere umano e di conseguenza di ogni “popolo”, in 5 livelli di una piramide, dove al primo posto ci sono i bisogni fisiologici o di sopravvivenza, al secondo bisogni di sicurezza e protezione, al terzo bisogni sociali e di appartenenza, e poi continua con bisogni di stima ed autorealizzazione.
Chi si occupa di marketing o di management spesso fa riferimento a questa teoria per motivare le scelte di chi acquista un prodotto o di chi guida un azienda, ma vorrei far riflettere sul fatto che negli ultimi 25 anni, e con maggiore evidenza negli ultimi 10, questa teoria è sempre più usata da chi gestisce al comunicazione dei leader politici.
Se analizziamo quello che è successo in Umbria, vedremo la fotografia di una regione, in cui le industrie sono state abbandonate a loro stesse e con loro tutti gli operai, gli artigiani non hanno avuto risposta da parte delle istituzioni alle loro drammatiche richieste di aiuto durante la crisi economica degli ultimi anni, la sanità travolta da uno scandalo che porta il nome del PD caduti per mano di un’inchiesta mossa dal m5s, le periferie lasciate al loro destino, un turismo quasi mai entrato negli investimenti strutturali della regione.
Quali sono le conseguenze? Se aumenta la disoccupazione, chi ha un piccola azienda ha difficoltà ad arrivare a fine mese, i giovani guardano al futuro con estrema incertezza e paura, la sanità non da certezze, le periferie diventano facili scenari di malaffare, la conseguenza di tutta questa situazione è che gli ultimi si sentono poveri e spesso realmente rischiano di non avere gli strumenti per vivere dignitosamente (primo bisogno della piramide di maslow), il “fù” ceto medio, della passata generazione, oggi sempre più vicino alla soglia della povertà, si sente penultimo e non protetto dal sistema (secondo bisogno della piramide di maslow).
Ergo vince chi riesce a saper interpretare al meglio questi disagi, e, da quello che emerge dai risultati, di certo non sono il PD o la sinistra Italiana, tanto meno i 5 stelle che da partito anti-sistema negli ultimi mesi, ha messo insieme una serie di scelte che lo hanno trasformato, almeno a detta della base, in un movimento pro-sitema.
In questo scenario, il campione in assoluto di comunicazione efficace è Matteo Salvini, che ormai da anni, batte su alcuni punti che a differenza della sinistra “filosofa, sensibile ed acculturata” ,almeno a dire dei suoi leader, sono quello che gli elettori “vogliono ascoltare”.
Facciamo qualche esempio.
C’è il bisogno dei piccoli imprenditori di arrivare a fine mese? Non riescono a pagare tutte le tasse? C’è la flat tax e la pace fiscale!
C’è un bisogno di dare una sistemata alla Sanità? Porto l’esempio delle eccellenze lombarde e venete dove la lega governa da anni!
C’è un problema di periferie fuori controllo? Colpa dell’immigrazione clandestina! Allora chiudiamo i porti!
C’è un bisogno di aiutare i giovani a trovare lavoro? Ecco che compare quota cento, che agevola il pensionamento e apre possibilità per il futuro delle nuove generazioni!
A torto o ragione, con questo tipo di comunicazione politica, si riesce ad intercettare i bisogni di un target e si riesce a parlare esattamente in linea con quello che vorrebbero ascoltare.
Chiaramente, con l’aumentare di poveri, quasi 5 milioni secondo le stime, più circa 4 milioni di disabili, più qualche milione di partite iva in difficoltà, un po’ di giovani che non hanno futuro, e le periferie delle grandi città assediate da stranieri, ecco che si allarga il target a cui è possibile parlare e dare risposte ai loro bisogni. Se a questo aggiungiamo un tocco di politica estera anti-sistema, come per magia ci si ritrova i risultati elettorali in analisi: la lega alle Europee prende il 33%, in Umbria da sola prende il 37%, più dell’insieme di tutto quello che hanno preso m5s e PD in coalizione. Stravince tutto il centro destra arrivando ad oltre il 57%.
Perché? Perché il numero di persone che non si sente rappresentato, non si sente protetto e non arriva a fine mese, aumenta sempre di più!
Di questo passo la battaglia delle regionali del 2020 ha la grande probabilità di finire con la vittoria del centro destra 7 a 1, forse salvando solo la Toscana nelle ipotesi migliori.
Devo dire che lo sdoganatore di questo sistema promozionale, anche in politica, è stato 25 anni fa Berlusconi, che nel ‘94 intercettò dopo lo scandalo di mani pulite un bisogno di cambiamento ed, in quel caso, Forza Italia diventò il partito anti-sistema, successivamente riuscì a mantenere la leadership e vincere molte campagne elettorali, prima con gli slogan di un milione di posti di lavoro quando il bisogno occupazionale del nostro paese era alto, poi con l’aumento delle pensioni, e cosi via … fino a quando, nella sua parabola discendente seguita a diversi scandali, non nacque “politicamente” un giovane toscano con l’idea di cambiare il sistema rottamando i vecchi politici, l’epoca del Renzi anti-sistema … a seguire, il movimento 5 stelle con il VDAY che alle scorse politiche, è esploso in un 33% di voti, perché “voleva essere” il movimento anti-sistema. Oggi chi cavalca questo sentimento “anti-sistema” contro l’Europa è Matteo Salvini che, secondo la storia degli ultimi 25 anni e soprattutto secondo Maslow, sarà destinato a vincere ancora per un po’.
Dunque in Umbria e alle prossime regionali il vincitore continuerà ad essere Maslow!
Pierpaolo Attanasio