CASTEL SAN GIORGIO HA LA SUA “SCALA DELLA LEGALITÀ”, SABATO L’INTITOLAZIONE
Sabato 18 gennaio, alle 11.30 in via Antonio Della Monica a Castel San Giorgio, sarà ufficialmente intitolata una scala alle vittime innocenti dell’illegalità e della criminalità organizzata.
Il recente restyling della scala, infatti, permette in questo modo di ricollegare due parti del territorio sangiorgese: via Largo dei Bordoni e la frazione Cortedomini. Questo consente agli abitanti di corso Claudio, in via Antonio Della Monica e in Via Cerrato di poter usufruire del parcheggio di piazza Nassirya.
Il progetto di riqualificazione prima e di sensibilizzazione alla legalità poi, è stato promosso dall’amministrazione comunale, con il coinvolgimento delle istituzioni scolastiche e delle realtà associative, tra cui il presidio locale di Libera “Marcello Torre”.
«La trasparenza e la legalità, la sensibilizzazione e la condivisione sono i nostri cardini sia da cittadini che da amministratori locali» – ha detto il sindaco Paola Lanzara – «abbiamo voluto dedicare questa scala a donne ed uomini che hanno sacrificato la propria vita per il proprio territorio e per la propria la patria».
I cittadini, inoltre, sono stati coinvolti dalla giunta comunale nella scelta dei nomi, mediante un’apposita manifestazione. «È una modalità di lavoro che utilizzeremo anche per altre scelte future: coinvolgeremo sempre i cittadini perché devono essere parte integrante delle decisioni che l’amministrazione prende nel rispetto e in piena attuazione del programma politico che hanno sostenuto» ha sottolineato il sindaco Lanzara.
In riferimento all’intitolazione della scala della legalità, l’assessore alla pari opportunità Giustina Galluzzo afferma: «abbiamo voluto testimoniare con un’opera monumentale che l’umanità ha avuto dei grandi personaggi e che la loro vita è di monito a tutte le generazioni. Tutto questo rievoca un messaggio: se operiamo per il bene collettivo e miriamo a concretizzare ideali di onestà e di giustizia saremo sempre vincenti. La morte ha troncato una vita, non l’idea. I nostri eroi hanno lasciato a noi in eredità un bene prezioso e noi dobbiamo custodirlo e diffonderlo».
Un memoriale dedicato a uomini come i magistrati Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Cesare Terranova, i giornalisti Peppino Impastato e Giancarlo Siani, i sindaci Marcello Torre e Angelo Vassallo, l’imprenditore Libero Grassi, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, il presidente del Consiglio dei ministri Aldo Moro, il presidente della Regione siciliana Pier Santi Mattarella, il tenente Marco Pittoni, la piccola Simonetta Lamberti e tutte le altre vittime innocenti di mafia.
Vincenzo P. Sellitto