EBOLI. POSTO SOTTO SEQUESTRO IL SITO DI COMPOSTAGGIO
Questa mattina una notizia fa il giro della città, il sito di compostaggio del comune di Eboli viene posto sotto sequestro giudiziario, con facoltà d’uso, per inosservanza delle norme sulla tutela dell’ambiente. Una battaglia vinta che pone le basi per una rivalutazione delle posizioni e delle critiche mosse in questi mesi da parte di tutte le istituzioni contro le osservazioni dei comitati che hanno organizzato il 6 dicembre una manifestazione in cui veniva chiesto un controllo maggiore in tutti i siti di smaltimento rifiuti. Una vittoria della cosiddetta cittadinanza attiva, la prova che insieme si possono cambiare le cose. La vicenda è, ovviamente, solo all’inizio ma intanto il comitato Battipaglia dice No promulga un comunicato stampa che non risparmia nessuno. Gli fa eco l’associazione Le Marianne che si esprime sulla vicenda così:
«La giornata di oggi resterà nel ricordo della nostra storia associativa. Dopo due anni di indagini, e innumerevoli denunce ed esposti indirizzati agli organismi giuridicamente competenti, i NOE finalmente sequestrano il sito di compostaggio ebolitano, per aver sforato sensibilmente i limiti di quantità ricevute e trattate. In attesa di leggere le carte del procedimento, oggi, con gli altri protagonisti di una lunga stagione di protesta e resistenza civica, festeggiamo una vittoria che ci insegna quanto sia importante esserci, fare e perseverare. In uno Stato che sentiamo troppo spesso distratto e distante, siamo quasi incredule, ma felici e motivate ad andare avanti. Con un successo in tasca affronteremo meglio le prossime battaglie. Non finisce qui, ma è da qui che ripartiamo. Venite anche voi: non è vero che non cambia nulla, non è vero che è tutto tempo perso».
Il comunicato di Battipaglia dice No recita:
«Quando siamo nati – come Comitato – ci hanno accusati: “Non capite la differenza fra un sito di compostaggio e una centrale nucleare”. Perché loro sono cittadini modello e amministratori oculati. Sulla pelle degli altri. Quando, davanti a tutti i sindaci del comprensorio, abbiamo definito l’impianto di Eboli “una zoza” TUTTI ci hanno sgridati per la scorrettezza istituzionale, per la scarsa coscienza civile. Perché mettevamo i piedi nel piatto. Quando ci davano le lezioncine “ecologiste” per le quali “il ciclo dei rifiuti comincia a tavola e finisce in un impianto di compostaggio” abbiamo replicato spiegando che un ciclo è virtuoso se gli impianti sono virtuosi. Se producono una porcheria che nessuno vuole, nemmeno regalata, allora c’è qualcosa – c’è molto – che non va.I carabinieri hanno sequestrato, poche ore fa, l’impianto di Eboli. Era ora. 500 tonnellate in più dell’autorizzato ed altre inosservanze delle norme ambientali. Era ora. Non c’illudiamo che la battaglia sia vinta. Non c’illudiamo che i miasmi finiscano (anche perché hanno la facoltà di continuare a lavorarci): abbiamo 21 altri impianti, molti dei quali lavorano con palesi irregolarità che nonostante le nostre proteste nessuno VUOLE vedere. Adesso ci aspettiamo un bel “convegno”: con sindaci, assesori e CGIL-CISL-UIL che ci spieghino che gli impianti non sono “il male assoluto”, che è un errore dire sempre e solo di NO. Il tema del Convegno ve lo suggeriamo noi: “Impianti ed illegalità. Il caso Campania”. Voi alzate il ditino e continuate a sgridarci, a dirci che “sotto sotto” noi puntiamo solo a qualche poltrona. Noi andiamo avanti. Come sempre».
Intanto non si fa aspettare la risposta del Sindaco di Eboli Cariello che sminuisce la misura cautelare con queste parola:
«Dopo l’esecuzione del sequestro preventivo dell’impianto di compostaggio, nella giornata di lunedì 27 gennaio, per il quale va preliminarmente chiarito e sottolineato che l’impianto non è stato chiuso, ma ne è stato autorizzato l’uso con le prescrizioni indicate dal G.I.P., per larga parte già adempiute, abbiamo immediatamente contattato la società che ne ha la gestione, la Ladurner Srl, che ci ha fornito esaurienti e dettagliate informazioni, accertando che non vi è pericolo per la collettività, perché i gestori si sono adeguati nel tempo. Secondo la relazione aziendale, si tratta di un sequestro preventivo eseguito nell’ambito di indagini preliminari dal GIP del Tribunale di Salerno. Il provvedimento fa riferimento a fatti risalenti all’anno 2017 considerati superati nella pratica, tanto che tutti i successivi controlli di ARPAC non hanno portato ad alcun tipo di provvedimento, se non a generiche indicazioni e suggerimenti. L’azienda, di concerto con il Comune di Eboli, pur avendo già messo in atto le migliori pratiche di gestione, sta ulteriormente implementando procedure ed interventi migliorativi, anche tenendo conto delle indicazioni degli organi di controllo, per fornire ulteriori e concrete garanzie alla tutela della salute pubblica. In merito alla questione degli odori, con riferimento al verbale di ispezione di ARPAC del 21 gennaio 2020, ultimo di una serie di numerosi controlli, l’azienda ci ricorda come nel corso dell’ispezione le analisi avevano certificato come tutto fosse “compatibile con le attività espletate nel ciclo produttivo”. Al Comune di Eboli la società Ladurner, esprimendo la piena fiducia nell’operato degli organi di controllo e dell’Autorità giudiziaria, ha ribadito il proprio impegno per la migliore gestione dell’impianto di compostaggio, anche sulla scorta della propria esperienza e storia professionale, in piena collaborazione e unità di intenti con il Comune di Eboli.» – Massimo Cariello. Eboli, 28 gennaio 2020
Ovviamente non si fa attendere nemmeno il Sindaco di Battipaglia Cecilia Francese che dice:
«L’insieme delle attività svolte da questa amministrazione hanno fatto emergere l’insostenibilità della presenza di quell’impianto (delibera n. 199 del 21/09/2017; n. 204 del 12/10/2018; n. 210 del 18/10/2019; n.169 del 17/09/2019). Ci auguriamo che l’impianto non venga riaperto fino a quando non siano effettuati i lavori di adeguamento. Ringrazio il Prefetto che ha permesso nei mesi di istituzionalizzare un tavolo tecnico dove esporre con la parte tecnica le problematiche del territorio rispetto alla situazione dei rifiuti e dei miasmi. Ringrazio la Procura della Repubblica per le indagini svolte e per l’intervento fatto, ringrazio i cittadini che ci hanno permesso di denunciare continuamente. E’ servito anche il lavoro di collaborazione istituzionale avviato con la Regione Campania. La nostra battaglia ambientalista non si ferma!»
Anche il Ministro il Ministro dell’ambiente Sergio Costa fa una riflessione in merito:
«Lo Stato risponde all’appello dei cittadini di Battipaglia e di Eboli. E lo fa con un’operazione dei Carabinieri del Noe coordinati dalla Procura della Repubblica di Salerno: è stato sequestrato un impianto di rifiuti perchè lavorava un quantitativo di immondizia eccessivo rispetto al consentito e la lavorava all’aperto, sul piazzale. I miasmi nauseabondi hanno perseguitato i cittadini per mesi. A fine agosto scorso sono stato proprio li, in un’affollata assemblea pubblica organizzata dal M5S. Ho ascoltato il grido di dolore di una comunità disperata che chiedeva solo una cosa: vivere una vita normale. Avevo promesso più controlli. Detto fatto. L’aria non può essere una maledizione.»
Insomma, la notizia ha smosso una situazione che sembrava impantanata nei meandri delle sabbie mobili della burocrazia e del rimbalzo delle responsabilità. Di chiunque sia il merito una cosa è certa, le acque si smuovono solo con il tenere alta l’attenzione sul problema.
Francesca Galluccio