OVIDIO SERINO E MERCATO S. SEVERINO DAL RISORGIMENTO E DAI MOTI CILENTANI AI GIORNI NOSTRI
Un sacerdote patriota, un eroe del periodo risorgimentale, un uomo di azione – che si spese per i rivoluzionari del 1848, anteponendo l’interesse della Patria a quello personale. Questo è stato il sanseverinese Ovidio Serino – apostolo o “angelo” della rivoluzione del Cilento (oltre che sostenitore dei moti rivoluzionari nazionali). Un garibaldino, uno dei “Mille” di Marsala. Assieme a Giuseppe Cesare Abba, ad Ippolito Nievo, a Nino Bixio e ad altri epigoni del ‘48 meno noti (Giuseppe Pessolani, Leonino Vinciprova e così via). Per celebrare al meglio Serino, protagonista di quei tempi così convulsi e profeta dell’identità italiana, il 12 marzo è in programma un convegno sulla sua figura. Alle 16.30; aula consiliare del Comune di Mercato S. Severino – nella cui frazione Carifi (tra le ventidue nel comprensorio) Serino ebbe i natali. Il rivoluzionario venne alla luce il 5 aprile 1813, assieme a una sorella gemella. Era terzo di ben undici figli (secondo altri furono, invece, otto in totale). Il convegno sarà preceduto – alle 11 del mattino – da un omaggio al patriota, consistente in una foto, un’immagine commemorativa (gigantografia) – che sarà “inaugurata” in via S. Francesco. In questi stessi luoghi sono previsti altri eventi celebrativi, come una rievocazione storica, da tenersi in estate. Saranno pertanto valorizzati il cortile della sua abitazione, il giardino di famiglia e altre zone da lui frequentate. Oltre alla rievocazione, si pensa alla creazione di un museo a lui dedicato e il cambio di denominazione della piazzetta di tale frazione, oggi connotata come piazza Campoli, in piazza Serino. Anche se il suddetto spazio è stato tramutato in piazza Campoli da poco, ad opera della commissione toponomastica. Per di più, anche al capoluogo esiste già un plesso scolastico intitolato all’eroe. Il convegno e le altre manifestazioni sono stati fortemente voluti dal consigliere Rosa Ascolese – originaria della zona. Ecco i nomi dei relatori – tra esperti di storia (locale e non) e autori di pubblicazioni in merito: per gli indirizzi di saluto, il sindaco Antonio Somma; poi l’assessore alla Cultura Enza Cavaliere; poi Rosa Ascolese. In seguito, le prolusioni saranno a cura di don Antonio Sorrentino – parroco della frazione S. Angelo, che ha scritto un libro su tale personaggio; del docente Giuseppe Rescigno, cultore di storia sanseverinese; di Anna Maria Noia, autrice di un altro volume su Serino. Parteciperà inoltre lo studente universitario Gerardo Ragosa. Dovrebbe anche presenziare la discendente di questo sacerdote, la signora Teresa Serino. Come moderatrice, Elisabetta Ingenito. Afferma Rosa Ascolese: “E’ un onore, per me e da parte dell’amministrazione, ricordare questo personaggio, che ha combattuto affinché l’Italia fosse unita e libera. Un uomo che ha indossato le vesti di sacerdote, prima, e i panni di un combattente nei moti del Cilento poi. Il nostro impegno – prosegue – è di imitarlo, essendo testimoni di valori quali la concordia, la fraternità, l’unità. La storia ci permette di recuperare la nostra memoria, per divenire sentinelle di un presente produttivo e generatore di una società aperta e democratica; costruendo così il futuro”. A Carifi, luogo natio del sacerdote, per un certo periodo si sono formate le coscienze (civiche e culturali) di molti indipendentisti; dapprima quale “scuola di paese” e poi in quanto luogo di formazione politica (nel senso più nobile dell’accezione). Sempre la Ascolese afferma: “Il convegno è non solo un’occasione per rinverdire il ricordo di Serino, ma è stato voluto anche per ridare lustro al personaggio e all’epoca”. Infatti molti giovani d’oggi non conoscono questo personaggio, sebbene in passato (anni ’80 e ’90) siano state condotte delle ricerche scolastiche proprio su di lui. I relatori illustreranno i propri interventi nel pomeriggio, mentre al mattino (frazione Carifi, ore 11) ci sarà l’omaggio di cui sopra. È da auspicarsi – anche – un’attenzione privilegiata per la tomba del Sanseverinese al civico cimitero di Costa, che avrebbe bisogno di maggiore manutenzione.
Anna Maria Noia