MENTRE L’ITALIA CANTÒ, LA GERMANIA SI PREPARÒ E LA BCE SE NE FREGO’
Il titolo di questa mia riflessione, volutamente provocatorio, è nato pensando che probabilmente i nostri figli tra qualche decennio potranno leggere su qualche testo di storia esattamente questa descrizione, in cui c’è un paese abituato storicamente a vivere la sua bellezza paesaggistica, il suo meraviglioso cibo e la sua stupenda arte, in tutte le sue forme, e che per esorcizzare la clausura forzata, non proprio nelle corde degli Italiani, ha trovato a suo modo, un sistema per combattere la paura e le ansie cantando dai balconi.
Tutto mentre il governo Nazionale, non riuscendo ad anticipare i tempi della pandemia, cosa che in realtà la politica dovrebbe fare, e travolta dagli eventi, da delle risposte del tutto inconsistenti alla popolazione, la quale vive i timori per l’emergenza sanitaria, ma sta anche per entrare in un stato di ansia per quella economica che verrà dopo.
In questo scenario pre-apocalittico, la Germania da sempre motore dell’economia Europea e da sempre attenta ai propri interessi interni, ha già comunicato un piano nazionale da 550 miliardi di Euro per gli aiuti alla propria popolazione e crediti illimitati alle aziende tedesche; per capirci in Italia si sta discutendo di 25 miliardi, cioè meno di 1 ventesimo di quello stanziato dalla Germania.
Chi è un po’ lungimirante e non si lascia persuadere da comunicazioni istituzionali che tentano di sminuire il problema, sa che il coronavirus, non essendo una semplice influenza, ma bensì, un virus ancora sconosciuto, che riesce a mettere in ginocchio i paesi e le relative economie, sa che deve prepararsi alla ricostruzione economica, come in una situazione da dopo guerra, e proprio in riferimento a questo ultimo dato, i tedeschi stanno già caricando i fucili per assaltare i paesi europei e non, più colpiti e meno organizzati ad affrontare la crisi.
Tra questi, l’Italia è in pole position, con i sui asset strategici compresi, che potrebbero uscire con le ossa rotte da questa pandemia, se lo stato non sarà all’altezza di questo epocale evento che cambierà per sempre l’economia mondiale. È inutile dire, che uno dei settori che maggiormente soffrirà sarà il turismo, in cui si prevedono perdite di posti di lavoro ed aziende sull’orlo del fallimento, come mai il nostro paese ha nemmeno immaginato nei suoi peggiori incubi, ma successivamente a catena anche tutti gli altri settori, riceveranno un conto salatissimo.
Ma la domanda che noi tutti ci poniamo è “Come mai la La Garde nel suo intervento non si è comportata come Draghi nel momento della crisi della Leman Brothers?”
Per due ordini di motivi, a mio parere.
Il primo, la banca centrale europea ha sempre affrontato sin dalla sua nascita delle crisi finanziarie e da statuto ha la possibilità di aiutare le banche, ma non ha in nessun accordo con gli stati la parola Pandemia, ergo, non sono preparati a questa evenienza.
Il secondo motivo è più politico ed autoreferenziale, perché per anni ci hanno raccontato che seppur la BCE avrebbe la facoltà di stampare moneta illimitata, non lo ha mai fatto oltre certi limiti, perché poi dovrebbe fare i conti con l’inflazione e la perdita di valore dell’economia reale, senza pensare che in questo momento le economie di tutti gli stati membri perderanno molto più valore della possibile inflazione successiva, e che nel frattempo gli stati non riusciranno a far fronte a tutto, per garantire i diritti minimi e forse nemmeno sanitari dei loro concittadini.
Quindi tra il mettere in discussione la vita e la dignità dei popoli e salvare il sistema bancario, la BCE ha scelto di salvare la finanza.
E così se tutto dovesse rimanere tale, i nostri figli sicuramente leggeranno che in quei periodi in cui il mondo era in ginocchio per una pandemia, in Europa, la BCE se ne frego’ di salvare gli stati, la Germania si preparò alla conquista di essi, mentre l’Italia felicemente dai balconi cantò.
Pierpaolo Attanasio