ANCORA NOTIZIE DAL “PIANETA” CORONAVIRUS TRA M. S. SEVERINO E ALTRE REALTA’ NEL SALERNITANO
Dopo un’ulteriore vittima, un ennesimo caso di contagio da Covid-19 nel Sanseverinese (è infatti deceduto il 72enne Francesco Terrone, frazione S. Angelo) più l’isolamento di un radiologo della frazione di Pandola, che presta servizio in un presidio napoletano, ed, infine altre “positività” già in quarantena (un cittadino in località S. Vincenzo insieme a una donna di Curteri – “voci di corridoio” parlano di un’infermiera), ecco che vi sono anche novità diverse!
Buone notizie, spesso surclassate o sorpassate, informazioni che veicolano speranza, preghiera, unione e condivisione. Non solo in Italia e/o verso le nazioni più colpite. Tra queste, i già da noi citati – tante volte, sulle colonne di questo quotidiano – flash mob di ogni dove; quindi, vissuti anche dall’operosa, industriosa comunità di Mercato S. Severino; della Valle Irno; del Salernitano e nella regione.
Tra eventi sarcastici o tecnologici ed iniziative religiose, come le Messe in streaming (o anche in “strada”, simbolicamente) di tanti sacerdoti locali, nonché le particolari invocazioni a S. Francesco – patrono di Bracigliano (la cui statua è stata di recente tolta dalla nicchia, fatto assai raro – accaduto solo per il sisma dell’80 e per i precedenti bombardamenti del 1943) – più le manifestazioni (tornando a S. Severino, per un attimo) in onore della Madonna Addolorata – di cui abbiamo già parlato.
Le good news esistono e, spesso, rimangono silenti, incentrate su occasioni di beneficenza e di solidarietà che “avvolgono” (come un ideale manto) realtà grandi e piccole: dalla grande distribuzione a iniziative quali “La Spesa sospesa” e – addirittura, nel grande cuore di Napoli – “Il paniere sospeso”. Si tratta di un semplice cestino, detto in vernacolo “panaro”, che si srotola (come tanti anni fa) dai piani alti delle abitazioni, e reca un “motto” creato niente di meno che dal santo medico Giuseppe Moscati: “Chi può dia, chi non può prenda”. E così via, con tanta fantasia. Di Coronavirus si parla – e giustamente – tanto, ma nessuno può aver contezza di tutto quello che fanno i nostri cari “angeli custodi” – ossia le forze dell’ordine, i medici, gli infermieri e il personale sanitario intero (anche inservienti e addetti alle pulizie). Oltre a tutto ciò che vediamo in tv o tramite social media, la fatica di queste categorie di lavoratori è davvero tanta, improba. Essi rischiano quotidianamente la propria esistenza, per evitare di mettere a repentaglio quella degli altri – in effetti la nostra, e quella di tutti.
Un esempio “nostrano” (locale) è a Nocera Superiore. In una nota a noi pervenuta, si parla degli “eroi” degli operatori della Croce Azzurra: un ente, una realtà sempre disponibile e dedita alla cura nei confronti degli altri. I volontari fanno sapere di essere sempre operativi; lo spirito dei responsabili – afferma la nota – è sempre stato quello di “aiutare il prossimo”. La forza d’animo di questi volontari è esemplare; “trasmessa da padre a figlio”. Lo ricorda con orgoglio Matilde Apicella, presidente del sodalizio. Tra le tantissime iniziative poste in essere dalla Croce Azzurra nocerina, la consegna di generi di prima necessità ad alcune fasce di popolazione – in particolare agli anziani over 65. In più, è stato attivato il servizio di consegna di farmaci e medicinali vari. Proseguendo poi con la “normale” routine, con “innumerevoli interventi” su mezzi come le autombulanze. Il centralino del 118, infatti, è sempre pronto ad accogliere le istanze dei potenziali “pazienti” da trasportare e/o ricoverare ai vari ospedali della zona. Agro Nocerino Sarnese e non solo. Il 118, in caso di emergenza, è tenuto ad avvisare – per il soccorso – la postazione con la più vicina ambulanza libera; al fine da consentire di raggiungere il paziente in pochissimo tempo. Tale servizio è esplicato proprio (anche) dalla Croce Azzurra. In questo periodo di emergenza, i volontari dell’associazione nocerina sono oggetto di ringraziamenti. Come succede da parte dei volontari verso i medici, viceversa. Soprattutto nei confronti del personale sanitario (e parasanitario) del nosocomio “Umberto I” di Nocera inferiore. Per supportare chi combatte il Covid-19 – i veri “eroi” della situazione – sono apparsi nei luoghi della Croce Azzurra e/o del presidio nocerino striscioni di ringraziamento e disegni con arcobaleni. Stando comunque a casa.
Dal “versante” sanseverinese – a parte i succitati contagi e qualche decesso – tutto “tranquillamente” come di solito, surrealmente. A parte qualche “polemica” – opportunamente (?) veicolata o mutuata da alcune forze amministrative che stigmatizzano la necessità – giustissima, peraltro – di rafforzare le misure di prevenzione (con i dispositivi Dpi – acronimi per dispositivi di protezione individuali ma anche riguardo proprio la sanificazione dell’ospedale sanseverinese “Fucito”) e salvaguardare la cittadinanza.
L’amministrazione di Mercato S. Severino invita alla cautela, alla prudenza in modo da non incappare nelle fake news, tanto deplorate e vituperate. In prima linea, come sempre, per dare maggiori sicurezze al presidio ospedaliero “Fucito” è il cardiologo, nonché consigliere comunale Carmine Landi. Che tante battaglie ha effettuato per migliorare la situazione sanitaria a S. Severino e nel Salernitano. In un momento così delicato, egli ha voluto ancora fare la sua parte. In una nota, il noto e stimato professionista dichiara di voler proporre – riguardo la lotta al Coronavirus – una “riconversione” dei posti letto dei reparti di Cardiologia e Urologia presenti nel padiglione 1. Ciò perché questi reparti sono i maggiormente isolati del plesso ospedaliero. Il reparto di Urologia già presenterebbe quattordici postazioni potenzialmente disponibili per l’infezione da Covid-19; in effetti, le Chirurgie sono riservate solo ad interventi urgenti e non ulteriormente differibili. Cardiologia, invece, consta di dodici posti letto che potrebbero essere utilizzati in quanto non sono “spoke”, o inseriti nella rete dell’infarto, né sono collocati nella rete dello scompenso cardiaco. Quindi, sarebbero ideali per accogliere i contagiati da Sars-Cov-2. Afferma Landi: «Si avrebbero, pertanto, ben ventisei posti a disposizione dell’emergenza sanitaria Covid-19; emergenzialità da incrementare per la presenza di molti operatori sanitari risultati positivi». Ma Landi non si arrende mai: «A tutela della pubblica incolumità» dichiara il Nostro in un altro documento «si richiedono a chi di dovere opportune comunicazioni di dati ufficiali inerenti ai tamponi, da effettuare o effettuati, da formalizzare a cura delle autorità sanitarie locali». «Chiediamo altresì», scrive il cardiologo «di conoscere le reali condizioni della diffusione del virus all’interno dell’ospedale. In mancanza di dati certi», chiosa il medico, «si invocano interventi da parte di ispettori Asl; per reperire la documentazione sugli esiti del tampone». Questo per ciò che concerne l’area medica. Su tale tematica, anche il primo cittadino Somma sta allertandosi ulteriormente.
Ma nella Valle Irno, soprattutto a S. Severino, cresce la serenità ed aleggia la speranza. Soprattutto da parte dei bambini, che seguono le attività scolastiche “consuete” in modalità “inconsuete”: tramite la didattica a distanza (Dad). Così i membri della Protezione Civile (Epi, Emergenza pubblica Irno) recano loro tablet e altro materiale pedagogico (soprattutto, ma non solo, per il Primo Circolo). Non si dimentichi che proprio i bambini di M. S. Severino (Primo Circolo) sono stati protagonisti del flash mob “televisivo” di questi giorni: tra più di 700 piccoli di ogni zona d’Europa, a cantare “Nessun dorma” (aria dell’opera lirica “Turandot”, di Puccini) ecco che anche numerosi ragazzini di S. Severino hanno partecipato, accoratamente. I bambini, infatti, sono la speranza del futuro (nonché del presente).
Infine, non dimentichiamo le opere di solidarietà, ad opera di istituzioni formali o periferiche – nazionali e locali. Molto sta attuando – infatti – il Banco Alimentare (sede di Fisciano). Tanto da fare anche per Rete Solidale, di cui fa parte Antonello Di Cerbo – con Carmen Guarino. Lo slogan di una delle numerose iniziative benefiche è “Arrestiamo il virus”. Perché “La solidarietà non va in quarantena”. Tanti volontari stanno distribuendo Dpi e uova di cioccolato per i detenuti, i carcerati. Gli ultimi della società, gli emarginati – da un “sistema” spesso ingiusto, ambiguo.
Anche per loro è Pasqua, anche loro devono essere preservati dal temibile virus.
Anna Maria Noia