“AZIONE”, a cura di Mimmo Oliva
“Azione, Conoscere, Emersione, Impresa, Periferia, Sviluppo, Sud: queste le parole d’ordine.” … “Perché le nostre sette parole sono tutto questo, e altro ancora.”
“Azione”! … Che significa “Azione” per Mimmo Oliva, Antonello Rivano, Antonia Pannullo, Eleonora Marchini, Federico Esposito, Francesco Paciello, Idilio Galeotti, Lino Picca, Carmen Liza Costa, Marco Caruso, Maria Di Serio, Mimmo Scala, Roberto Ronzini, Vincenzo Liarda e Giovanni Cafaro, “autori” di questa quinta antologia, edita da Polis Sa Edizioni, “Azione” a cura di Mimmo Oliva!
“… Polis Sviluppo e Azione è fondamentalmente un’idea. È un ragionamento in continua evoluzione, e se non si comprende questo, diventa inutile accostarsi. È il desiderio di spacciare cultura, idee, conoscenza, buone maniere.”
Per il curatore Mimmo Oliva “Azione” è la parola d’ordine che sintetizza tutti i concetti espressi nel Manifesto Polis SA – Navigando controvento – le idee, i progetti e le visioni politico – sociali di un gruppo, di un’associazione, di un movimento ‘culturale, denso, affidabile, serio, nazionale’. Polis Sviluppo e Azione rifiuta il populismo ed interpreta l’”Azione per l’ambiente, per la cultura, per la tutela dei diritti e dei doveri. Solo Azione in contrapposizione all’inerzia e alla rassegnazione imperante.”, volta – in particolar modo – alla costruzione di una “diversa classe dirigente che si poggi su fondamenti chiari e leggibili”.
“Le radici, le aree interne, le mafie, l’ambiente e il riuso, la cultura e l’innovazione, la Chiesa e i nostri tempi, la società e i suoi bisogni, le periferie, il lavoro, la comunicazione, i servizi, la scuola e le donne.” Argomenti, particolarmente attuali, soprattutto, in un contesto – quale è quello anche ai tempi del Coronavirus – in cui è necessario “partire dalle periferie, dal Sud, dalle donne, dai “deboli”, dai territori, dalle culture e non dalle grosse città.”
Per Antonello Rivano “Azione” è immergersi nella memoria e nelle radici “Ràixe” dell’”epopea tabarchina” raccontandoci la cultura tabarchina e la “tabarchinità” ed illustrandoci l’importanza del progetto “Ràixe – Spazi digitali per la cultura tabarchina”, sviluppato dalla Cooperativa Millepiedi.
Per Antonia Pannullo l’”Azione” è “Azione sociale” tesa a destrutturare l’attuale “Stato Sociale”, “Welfare State”, ormai in crisi, per transitare ad “un modello di welfare generativo”, in cui sono “i soggetti a essere moltiplicatori di valore, co-costruttori di una nuova forma di coesione sociale”.
Per Eleonora Marchini, “Azione” è l’attività propulsiva a favore delle zone dell’entroterra bloccate dall’”immobilismo”, dove si osserva “il progressivo abbandono dei piccoli centri rurali.” “a favore delle zone metropolitane più densamente popolate e dotate di ogni tipo di servizio e comodità.”
Nel brano “Si può sconfiggere il potere delle mafie? Sì, con l’azione.”, Federico Esposito illustra il “riutilizzo sociale dei beni confiscati ai mafiosi” da parte delle Amministrazioni locali “per creare lavoro, scuole, servizi, sicurezza e lotta al disagio”, come il Fondo agricolo Nicola Nappo a Scafati, intitolato al ventitreenne assassinato dalla camorra.
Francesco Paciello nel suo brano “Il riuso salverà il mondo e lo renderà migliore!” contrappone all’”economia lineare”, che distrugge l’ambiente, il modello di economia circolare”, un modello di crescita sostenibile che “si basa su tre azioni fondamentali: ridurre, riusare e riciclare”!
Nel brano “Innovazione e cultura” Idilio Galeotti sostiene l’”economia creativa” tesa alla “valorizzazione dei beni e delle attività culturali” e crede nelle proposte di sviluppo delle imprese culturali e creative dirette a “promuovere la creatività e l’innovazione”.
Lino Picca – in “La Chiesa nel tempo di papa Francesco” – evidenzia la nuova “Azione” e “Visione” della Chiesa Cattolica, che deve essere la Chiesa “povera per i poveri” costruita sulla base delle nuove “idee – forza della Chiesa di papa Francesco”.
Carmen Liza Costa in “La famiglia umana nei diritti” – racconta tra l’altro “la storia di Chukwujama Izuchukwu Ginika” che “è una storia di diritti umani, dignità umana, visione del bene comune e azione virtuosa per sé e per gli altri al fine di creare un benessere materiale, di senso e di valori condivisibili.”
Marco Caruso in “Associazionismo e periferie” intende l’”Azione” come “l’azione di pochi che permette di far nascere queste nuove realtà” associative e l’”Azione” come “parte integrante di tutto quello che viene fatto dalle associazioni, perché solo tramite quest’ultime spesso si riescono a ottenere risultati concreti e tangibili per l’intera comunità!”
Maria Di Serio in “Cambia il lavoro, cambia la rappresentanza” propone un nuovo ruolo del sindacato – ai tempi della “Industria 4.0, in cui le fabbriche sono sempre più digitali e interconnesse” – affinché questo “si sganci dal comodo ruolo definito dal suo ruolo di rappresentanza nell’ultimo secolo, e guardi alla mutazione non solo del lavoro, ma dell’intera società”.
Per Mimmo Scala “Comunicazione e innovazione tecnologica” hanno entrambe pregi e difetti in quanto “Non è tutta luce, e non è tutto buio. Le nuove forme di comunicazione hanno luci e ombre, lati positivi e negativi.” e “Dobbiamo essere noi a saper utilizzare gli strumenti tecnologici in modo equilibrato e sano.”
Roberto Ronzini evidenzia in “Importanza ed evoluzione dei servizi nella società contemporanea”, come lo Stato – “sfruttando le possibilità delle più recenti tecnologie” deve adeguare i servizi – che sono anche “diritti” – “ai bisogni di ogni singolo cittadino”.
Vincenzo Liarda, sindacalista antimafia, in “Siamo ciò che facciamo” racconta le “Azioni” tese ad una “rivoluzione umile e silenziosa”, come la travagliata storia del Feudo Verbumcaudo, uno dei primi beni confiscati dal giudice Giovanni Falcone, “esempio di riscatto non solo morale, ma anche economico per tutto il territorio delle Madonie”.
Giovanni Cafaro, presidente nazionale Confunisco, espone in “Per rappresentare con l’azione”
come la Confunisco – che nasce il 9 gennaio 2014, “da un gruppo di persone che hanno condiviso l’esperienza di sindacato nel proprio territorio” – si propone come “un’associazione sindacale libera, autonoma e apartitica”.
L’antologia “Azione” racchiude in sé un tesoro, nascosto nella “penna” di ciascuno degli autori, che propone al pubblico le azioni comuni per costruire – al di là di una nuova classe dirigente e di un nuovo modello di stato sociale – un nuovo mondo, una nuova economia eco – sostenibile, volta innanzitutto alla tutela dell’ambiente, dei cittadini, delle persone: alla tutela dell’UOMO, insomma!
Un’analisi confacente ed attuale al tempo del “Coronavirus”!
Mimmo Oliva