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Vacanze diversamente “slow” in tempi di Coronavirus

Proposte di turismo eco – sostenibile e di prossimità

Come trascorreremo le vacanze “estive” – e non solo – nell’anno 2020, in tempi di Coronavirus?

La maggior parte degli Italiani dovrà rimanere “forzatamente” in Italia, soprattutto in virtù dei “blocchi” da parte dei paesi esteri, ma allo stesso tempo non arriveranno turisti stranieri.

Una perdita di rilevanza strettamente economica per gli addetti al settore turistico, per le imprese turistiche, per la ristorazione, per le strutture ricettive, etc. …

La nostra penisola – al di là delle ormai inutili diatribe Nord – Sud, cavalcate dai nostri politici – è tutta meravigliosa ed intrigante, ricca sia di paesaggi naturalistici e di borghi antichi sia di tesori culturali e artistici, di cui una buona parte sotto la tutela dell’Unesco.

Roscigno Vecchia-Casefontana
Roscigno Vecchia-Casefontana

Ecco l’opinione di un Esperto di Sistemi Turistici Locali, Rosario D’Acunto, ex sindaco di Giffoni Sei Casali in Provincia di Salerno. D’Acunto – oltre ad essere dal 1982 docente di Economia Aziendale e Marketing Turistico, con diversi incarichi di docenza a contratto presso Università italiane, tra cui la Sapienza di Roma e la Federico II di Napoli – si occupa di Consulenza e Organizzazione dell’Offerta Turistica. È impegnato, inoltre, a valorizzare – anche sul territorio – il Turismo Eco – Sostenibile, oltreché i prodotti tipici locali. È anche fondatore e Presidente dell’Associazione Nazionale Città della Nocciola e Presidente vicario nazionale di RES Tipica – ANCI. È componente del Comitato Tecnico – Scientifico della rivista on line www.rosmarino.it e della Rivista “CORYLUS & Co”.

Rosario D'Acunto
Rosario D’Acunto

Come sarà l’evoluzione del turismo per la prossima estate e forse anche per qualche anno?

“Si riprenderà a viaggiare in estate/autunno! Certo, ma come non è ancora possibile saperlo! Il criterio sarà, comunque, scegliere mete che consentano il distanziamento sociale. Ormai si parla di turismo di prossimità, il nostro Paese è ricco di piccoli tesori da riscoprire, fuori dalle classiche rotte, come borghi, paesini e casali di campagna e di montagna da raggiungere in cammino, attraversando valli silenziose, sentieri di montagna sempre perfetti per una gita fuoriporta. Nell’estate/autunno 2020 sarà tutto diverso e la situazione che stiamo vivendo porterà a degli scenari insoliti, imprevedibili. Il turismo cambierà e chiaramente sarà necessario adattarsi.”

In un Paese come l’Italia nel quale esistono varie tipologie e forme di turismo sarà possibile superare la crisi con il mercato interno?

“Noi italiani, secondo un Rapporto Censis di qualche anno fa, più che borghesi siamo borghigiani. Il fenomeno antropologico e sociologico dell’inversione rituale sposta ancor di più, in questo periodo Post Covid, le scelte di acquisto verso la microdimensione, i borghi e i territori rurali. Certo non è ancora del tutto chiaro come evolverà l’attuale situazione, ma questa ipotesi su cui si sta già lavorando ci consentirebbe di scoprire lo scrigno dei piccoli tesori dell’Italia meno conosciuta e fuori dai soliti circuiti. Un esempio, Olevano sul Tusciano in provincia di Salerno con la sua meravigliosa e unica Grotta di San Michele, i suoi sentieri e le esperienze da vivere (cultura, cibo, natura) diventa una meta tanto più ambita perché gli operatori, su iniziativa della Fondazione Cassa Rurale Battipaglia, hanno creato una rete dell’offerta turistica capace di mantenere le promesse di un turismo esperienziale e sostenibile.”

Il problema Coronavirus potrebbe trasformarsi in un’opportunità?

“La crisi che stiamo vivendo riporta al centro dell’attenzione i borghi e i paesini, quelli con pochi abitanti, quelli defilati e a rischio abbandono, immersi nella natura, in grado di offrire grandi spazi e una vita sociale fatta di piazze, slarghi e percorsi all’aperto. Ma non sempre i diversi player pubblici e privati hanno pensato di organizzare il sistema dell’offerta turistica locale mettendo a rete i diversi operatori con le risorse locali, puntando sia sul patrimonio identitario che sull’innovazione. Pensando ad attivare prima azioni di mkt interno (per mantenere le promesse) e poi azioni di mkt esterno (per fare le promesse)! Occorre non solo ripensare l’offerta, ma soprattutto metterla a sistema.”

È vero che in Italia – negli ultimi anni – si sta rivalutando il patrimonio culturale – storico – artistico, combinando agli itinerari turistici anche percorsi enogastronomici e/o teatrali – ma c’è ancora molto da fare, anche al fine di incrementare in questo settore l’occupazione soprattutto dei giovani. Che idee e progetti si potrebbero proporre?

“Innanzitutto, turismo di prossimità nei territori rurali per famiglie e piccoli gruppi! Inoltre, occorre scommettere sulla creazione dell’offerta turistica assumendo il turismo rurale, sostenibile ed esperienziale come leva capace di innescare virtuosi processi economici, quindi reddito, occupazione e sviluppo, coinvolgendo le nuove generazioni. Anche in considerazione che il turismo è l’attività con maggiore trasversalità. Non ci si chiede più dove andrò? Ma quali esperienze potrò vivere per entrare nelle trame del territorio e della comunità che mi ospita!”

Lei collabora in Rosmarino news, “Rosmarino News”, un blogzine di enogastronomia, turismo e sostenibilità diretto dalla giornalista Antonella Petitti. Che cosa propone agli utenti?

“L’approccio del turista oggi è esperienziale, non è più estetico (anni ’60), culturale (anni ’80), emozionale (anni 2000) o partecipativo (anni 2010). Pertanto, occorre acquistare soggiorni che offrano Storie da vivere dove il turista diventa un co – attore e rientra trasformato. Non siamo più nell’economia della produzione, siamo nell’economia dell’esperienza e sono il talento, le competenze e l’innovazione che determinano il successo di una destinazione turistica che punta sul patrimonio identitario e sulle risorse locali in una logica di innovazione”.

Roscigno Vecchia. Borgo fantasma.
Roscigno Vecchia. Borgo fantasma.

In un’estate – in cui la regola sarà “il distanziamento” ed in cui la vacanza sarà di “prossimità” – si potrebbe riscoprire un turismo più “slow”, il c.d. Slow Tourism (in italiano “turismo lento”) che fonda le sue basi sul rispetto per l’ambiente e l’ecosistema e  che vede il coinvolgimento del turista nella cultura locale e nei profumi e sapori del territorio, ma che utilizza tra l’altro anche modelli di ospitalità diffusa, come ad esempio Trekking, Cammini, in bicicletta, etc.).

Un mio ricordo personale e particolarmente vivo è stato visitare il borgo fantasma, Roscigno Vecchia, Patrimonio dell’Unesco, nel Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano, abitato da un unico e bizzarro cittadino, completamente abbandonato a causa delle frane. Roscigno, come altri borghi disabitati, ci aspetta per un giro tra i suoi antichi – seppur ricostruiti – ruderi!

Iniziamo a ragionarci!

Nicoletta Lamberti

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