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L’ Italia riparte. Dal 3 giugno si agli spostamenti tra regioni, frontiere aperte per chi proviene dal resto dell’Unione Europea.

l’Italia riapre i confini con l’Europa il 3 giugno, da tale data consentiti anche gli spostamenti tra regioni. Dal 18 maggio via libera alla riapertura di bar, ristoranti e altre attività commerciali

Arriva, tra molte polemiche, una misura estrema per salvare il turismo in Italia. Dal 3 giugno riaperte le frontiere per i turisti provenienti dall’Unione Europea e dell’area Schengen, compresi Svizzera e Principato di Monaco. Non ci sarà quarantena obbligatoria per chi entra nel nostro Paese, ma si provvederà a mappare l’Europa tramite le zone più contagiate e a bloccare il flusso dalle aree con alta densità di contagio. Fonte della notizia è la Repubblica, in base a quanto ha dichiarato l’Agenzia Ue per le malattie. Restano chiuse, invece, le frontiere con il resto del mondo almeno fino al 15 giugno. Tale misura è stata prevista dai Ministri Francesco Amendola, Dario Franceschini e Luigi di Maio, alle prese in queste ore per preparare il nuovo decreto.

Per quanto riguarda gli spostamenti tra le regioni non sono consentiti fino al 3 giugno salvo salute, lavoro o urgenza. Persisterà ovviamente l’obbligo della quarantena per chi ha contatti con positivi, con sanzioni da 400 a 3000 euro.

Dal 18 maggio, dopo tanta attesa e sofferenza per queste categorie, riaprono negozi al dettaglio (in tutte le regioni), ristoranti, bar, parrucchieri, estetisti, musei e biblioteche, messe (in tutte le regioni), centri sportivi all’aperto, spiagge e stabilimenti.Per ogni singola attività i proprietari dovranno rispettare le norme in materia di sanificazione prima di poter riaprire e gli utenti le norme di ingresso.

Si tratta di regole in teoria, ben precise. Sarà così facile rispettarle? Si spera nel senso civico di chi offre il servizio e da parte di noi utenti, ma soprattutto che i vari decreti attuati dai governi in materia di sicurezza siano realizzabili nel concreto e non solo “misure” prese a tavolino ma difficili da realizzare all’atto pratico.

Raffaella Grimaldi

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