GRAND TOUR. La Scozia Occidentale Paesaggi, castelli e cucina tipica con una guida d’eccezione.
In questo momento tutti vorremmo fare un viaggio e una bella vacanza. Il nostro Gran Tour, quindi, si sposta lontano: in Scozia. La fine di maggio e i primi giorni di giugno sono i migliori per visitarla. Ci proveremo virtualmente con questo articolo, conoscendo una guida d’eccezione.
La nostra rubrica parla di paesaggi, di cultura e di gusto. E la Scozia offre tutto questo in un unico pacchetto. Un pacchetto non facilissimo da ottenere se non con l’aiuto delle guide esperte che vi condurranno a fare una bella gita alla scoperta di una delle terre più affascinanti della nostra Europa. Sarà un viaggio quindi molto concreto, che bada al sodo. Anche perché il paesaggio non ha bisogno di troppi filtri. Ha bisogno solo di esperienza diretta e tempo per goderselo.
Edimburgo deve essere la base per ogni partenza. Non parleremo della città, per la quale riserveremo un altro articolo in futuro. Ma l’arrivo col treno da Londra è certamente scenografico. Le carrozze rallentano sotto quella che sembra una gigantesca fortezza nata dalla pietra stessa, con verticalità impressionanti e edifici simili a torri medievali costellate però da gentili ed eleganti finestre vittoriane.
Un giro in centro merita ma se volete conoscere il vero cuore della Scozia meglio passarci un solo giorno e pianificare la visita nel Trossachs National Park e sulle rive del Loch Lomond, un gigantesco parco naturale di cui vi ricorderete certamente il verde brillante delle sue colline.
A Edimburgo ci aspetta la nostra guida, Alba Chiara Di Bari, e la curiosità prende il sopravvento: una guida italiana che lavora in Scozia. “Sono capitata a Edimburgo nel 2016 – ci racconta Alba – un po’ per caso, proprio come capita alla maggior parte di quelli che si trasferiscono qui, in cerca di lavoro e di un’esperienza nuova nel Regno Unito. Ero un po’ stanca di lavorare nel settore del marketing. Decisi di prendere al volo l’occasione inaspettata di fare la guida turistica per gruppi di italiani. La passione era esplosa nel mio paese di nascita, Muro Leccese, nel caldo Salento. Diversi anni prima avevo avuto l’opportunità di fare la guida turistica volontaria per la Pro Loco locale”.
Il punto di forza di ogni visitatore: Visit Scotland
“Ci sono due cose – continua la nostra guida – che ammiro tanto nella strategia turistica della Scozia. La prima è l’organizzazione, a livello nazionale, di un unico organo responsabile della promozione turistica chiamato Visit Scotland”. Finanziato in parte dai comuni e in parte dagli introiti pagati per la pubblicità dalle aziende turistiche private, quest’organizzazione funziona da punto di contatto tra il turista e le aziende del territorio e porta benefici ad entrambi. Per il turista, Visit Scotland semplifica le informazioni necessarie per scegliere l’itinerario del viaggio, offrendo un unico format sul loro sito web e sui social per tutte le attrazioni. Per le aziende, invece, Visit Scotland offre pubblicità e visibilità, a volte favorendo aziende più piccole e località più remote per differenziare e decentrare il turismo, in modo da diffondere i benefici economici di questo settore a tutta la nazione. “In Italia – specifica Alba – manca questa centralizzazione della strategia turistica. Lo stato e i comuni non finanziano abbastanza il settore turistico e spesso le associazioni Pro Loco locali non hanno i fondi necessari per organizzare delle iniziative significative che richiamino abbastanza persone da rientrare nelle spese. In questo modo, a risentirne sono soprattutto quei paesini del sud, degli Appennini o delle Alpi, ognuno con la loro caratteristica storia e tradizione, che però oggi tendono a scomparire perché senza possibilità di lavoro per i più giovani”.
Loch Lomond e le sue felci
Partiamo con il tour, condiviso con la nostra Alba. Un treno da Edimburgo a Glasgow, poi un piccolo treno verso Balloch e ancora un autobus (sembra lunghissimo ma si tratta al massimo di due ore di viaggio) e vi ritroverete nel mezzo di un paesaggio mozzafiato. Da Balloch l’autobus porta sino a Luss dove caratteristici cottage, retaggio di un villaggio di operai sulle rive del lago Lomond, vi abbraccia con tetti di paglia, cancellate di legno, fiori multicolori con piccoli giardini in cui lo stile della paesaggista Gertrude Jeckill ci suggerisce la presenza dei suoi manuali nelle librerie dei proprietari di quelle case da cartolina.
Merita una sosta sul molo e un bel giro sulle colline e sul rilievo chiamato Beinn Dubh ma solo se avete delle scarpe da trekking e voglia di sacrificarvi un minimo in salita su sentieri circondati da felci e tagliati da recinzioni in legno che potete tranquillamente aprire per superarle; una possibilità speciale, tutta scozzese, possibile grazie ad un’apposita norma. La vista sulla cima del Beinn Dubh ripaga della poca fatica fatta.
Fort Williams, paradiso dei frutti di mare
Un’altra bella giornata è sicuramente oltre il Loch Lomond, verso Fort Williams. Qui il paesaggio cambia, il fiordo penetra e consente alla pesca di fare ottimi sbarchi di prelibatezze. Vale la pena fermarsi a mangiare qualche piatto presso l’affascinante Crannog Restaurant dove le cozze, con un gusto più delicato delle nostrane, sono prelibate, così come il salmone. E assicuriamo che il salmone mangiato in scozia non ha nulla a che vedere con i surrogati affumicati che riempiono le nostre tavolate di capodanno.
L’Isola di Skye con una guida d’eccezione
Ma una escursione merita più di ogni altra: quella sull’Isola di Skye. State almeno due notti. L’isola, apparentemente piccola, è un gioiello di madre natura, costellata di paesaggi unici, rovine preistoriche, castelli dai parchi romantici e colorati. Qui è stata preziosa la presenza di una guida turistica, Alba Chiara Di Bari che da anni organizza tour in questo paese pieno di sorprese ma difficile da esplorare senza una guida esperta.
Il castello di Dunvegan con boschi di azalee multicolori, cascatelle, un giardino segreto nascosto nel mezzo del bosco, nella più tipica delle tradizioni inglesi, conducono verso il porticciolo dal quale una barchetta vi porta a vedere da vicino, ma a debita distanza per non disturbarle, centinaia di foche che v guarderanno incuriosite.
Ma il fascino ancestrale di Skye è nel suo ventre nascosto: il Fairy Glen è un sito considerato magico e, appunto, regno delle fate. I boschetti si alternano ad alture e depressioni su cui sono stati ricavati cerchi magici nel soffice manto verde. Sempre con una piccola escursione si possono vedere i Broch, simili ai nostrani Nuraghe, torri megalitiche ormai prive di tetto che spuntano fuori dalle colline dell’isola.
Lochness
Il viaggio si conclude con Lochness. Non storcete il naso se siete allergici ai luoghi culto da turismo di massa. Merita un giro in battello anche solo per fare tappa nell’isola a vedere il castello di Urquhart e passeggiare tra le sue rovine.
Ma è in una delle insenature del lago che potrete mangiare una delle più buone carni di cervo e uno dei salmoni più prelibati. A Fort Augustus consiglio una visitina al The Bothy Restaurant. E se poi vorrete proprio provare a scorgere Nessie, una passeggiata lungolago non fa mai male, specialmente dopopranzo.
Ultimi luoghi consigliati nella Scozia occidentale
Alba ci consiglia poi una visita nella città di Glasgow, con il famoso fiume Clyde, fonte della sua ricchezza durante il periodo industriale, e il suo mix di diverse architetture vittoriane, moderne e in Art Nouveau. D’altronde, si tratta della città di Charles Rey Macintosh, ma anche della Tennents, che qui ha la fabbrica aperta al pubblico, e dei Rangers e dei Celtic, che hanno qui i loro stadi di calcio. “Prendetevi del tempo per esplorare la vita notturna di questa vitale città moderna. Dirigetevi anche verso Stirling, per una sosta al castello protagonista delle guerre di indipendenza scozzesi della fine del 1200, dove William Wallace e Robert The Bruce hanno combattuto e difeso strenuamente la libertà dei loro concittadini”.
Alba e i “suoi” paesaggi scozzesi con l’occhio della guida turistica
“Nel corso degli anni – racconta Alba – ho lavorato sia con aziende turistiche che come freelance, guidando turisti italiani e in lingua inglese, e ho quindi avuto esperienza con diverse tipologie, dai gruppi eterogenei dai 2 ai 99 anni, a famiglie, amici, squadre sportive e scolaresche. Diciamo che nessuno si salva dalla mia voglia di far conoscere agli altri la cultura, la storia e i paesaggi scozzesi: nemmeno i miei genitori! L’ultima volta li ho scarrozzati per tutta la North Coast 500, in un tour di 5 giorni di una delle strade panoramiche più belle della Scozia. Partendo e ritornando ad Inverness, la capitale delle Highlands, il tour prevede l’intera costa nord passando per Applecross di fronte all’isola di Skye, Ullapool, Durness and John o’ Groats, il punto più nord ovest della Scozia da dove si possono prendere i traghetti per le isole Orcadi e le isole Faroe”.
Nonostante si estenda per poco meno di due pianure padane e la si possa girare tutta in pochi giorni in macchina, come sottolinea Alba, la Scozia non è facile da addomesticare. “Contemplare questi paesaggi, queste bellezze naturali letteralmente mozzafiato, del tutto selvagge, però regala un nuovo senso di pace e fa prendere un nuovo punto di vista sulla vita”.
Pensate a Robert The Bruce e Mary Stuart, la regina degli Scozzesi. “Ancora oggi gli scozzesi hanno quest’anima selvaggia: li vediamo agguerriti difendere le loro idee politiche contro l’Inghilterra, incarnate nella persona del primo ministro Nicola Sturgeon, ma li vediamo anche ospitare amichevolmente i turisti rifiutando le regole delle società moderna”.
Alcuni consigli pratici
Non guasta mai ricordare come in Scozia ci siano molte situazioni in cui stare attenti. La presenza di una guida o di un tour organizzato è la cosa migliore se si è inesperti del luogo. I tour sono tutti di ottima qualità e con una gamma ampia di possibilità a seconda delle esigenze di famiglie e turisti in genere. Abituatevi a portare sempre con voi una giacca impermeabile e un berretto anche a maggio o giugno. Il meteo gioca bruttissimi scherzi anche se proprio questi due mesi danno sempre grandi soddisfazioni con un bel sole.
E dopo questi consigli non vi rimane che tornare ad Edimburgo, sorseggiando un ottimo whisky nelle varianti concesse nel locale Whiski Rooms. Il modo migliore per chiudere una serata in Scozia dopo aver fatto incetta di bellezza, paesaggio che difficilmente si può dimenticare. E se, per un futuro viaggio, vorrete contattare la nostra amica Alba, con cui collaboreremo per altri articoli basta scriverle sul suo indirizzo mail: albachiara.dibari@gmail.com oppure su Instagram, @albachiaradb, o ancora su Viator e Trip Advisor Experience.
Buon paesaggio a tutti.
Matteo Frulio