App Immuni. Tra boom di download e polemiche
Al via l’App Immuni: con mezzo milione di download in 24 ore il nuovo sistema digitale per tracciare e contrastare la diffusione del corona virus tra apprezzamenti e perplessità. Scopriamo di cosa si tratta, come, scaricare l’applicazione, le polemiche e criticità suscitate.
Con un comunicato stampa del 1 giugno il Ministero della Salute in collaborazione con le Regioni, il Commissario straordinario per l’emergenza Covid e le società pubbliche Sogei e PagoPa annuncia la partenza dell’App Immuni, nuovo sistema digitale per contrastare e contenere la diffusione del Covid- 19. Si tratta di un applicazione scaricabile in pochi passaggi dai propri cellulari e su tutto il territorio italiano. Scaricare o meno l’applicazione è ed è stata una scelta di ogni singolo cittadino: in sole 24 ore ben mezzo di milione di italiani ha scelto l’App Immuni.
Come funziona l’applicazione?
Attraverso gli store Android o iOS è possibile scaricare sui propri cellulari l’App Immuni: pochi e semplici passaggi che permetterebbero ad ogni utente la registrazione. L’applicazione, in base alle dichiarazioni del Ministero della Salute, tutelerebbe la privacy dei cittadini: alla registrazione, infatti, non sono richiesti nominativi, né altri dati sensibili. L’App Immuni riconosce ogni utente attraverso un codice alfanumerico e funziona attraverso il calcolo delle distanze. A partire dall’8 giugno tutti gli utenti saranno collegati al Sistema Sanitario Nazionale e al momento del riscontro di un nuovo caso positivo, l’applicazione emetterebbe un avviso per segnalare la rete di persone entrate a stretto contatto con il soggetto in questione.
Per approvare la segnalazione del contagio sarà necessario il consenso dell’utente stesso e compito delle strutture sanitarie e delle Asl inserire un ulteriore codice per inviare la notifica di allarme.
Un sistema di numeri, codici, privacy e consensi che dovrebbe “filare liscio” come l’incastro di un puzzle.
Una settimana di prova e le regioni pilota
Abruzzo, Liguria, Marche e Puglia le regioni pilota in cui l’ App Immuni partirà inizialmente, esattamente dall’8 giugno. Sebbene l’applicazione sia già disponibile in tutti gli store digitali, l’avvio effettivo del sistema in tutta Italia si avrà a partire dal 15 giugno. Quest’arco temporale permetterà di testare l’efficienza del sistema. Ad annunciarlo il commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri con un invito alla responsabilizzazione di ogni cittadino.
Alla vigilia del via libera agli spostamenti tra regioni L’app Immuni riceve buone valutazioni da Puglia e Marche . “Utile strumento di protezione collettiva” lo definisce Michele Emiliano, presidente della regione Puglia, mentre Luca Ceriscioli, presidente della regione Marche,ribadisce il feedback positivo da parte dei cittadini marchigiani.
“Nessuna contrapposizione politica, ma dubbi sull’efficacia dell’adesione volontaria” – afferma invece il vicepresidente con delega alla Salute e alla Protezione civile Riccardo Riccardi nel consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia. Luca Zaia, invece, presidente della regione Veneto, denuncia una “inquietante ingestibilità” nel caso si verifichino delle positività e ribadisce il suo scetticismo sulla privacy.
Polemiche sulla grafica sessista e sulle criticità tecnologiche
A poche ore dell’uscita dell’App una tempesta di critiche riguardo le grafiche sui ruoli stereotipati dei sessi nella società: uomo dedito allo smart working e la donna alla cura della famiglia. Una revisione della campagna di comunicazione e cambio di grafiche è stata tempestivamente messa in atto grazie alla ministra delle pari opportunità Elena Bonetti.
Ulteriori criticità le incompatibilità tecnologiche con i dispositivi Apple dall’ iPhone 6 in giù e con alcune versioni dei sistemi operativi Android 6.
Se da un lato riacquistare la libertà di circolazione significa anche responsabilizzarsi e scaricare l’App Immuni, dall’altro bisogna effettivamente chiedersi quanto questa misura di prevenzione digitale possa essere realmente efficace e se al di là del boom di download delle prime ore quanto il digital divide possa influire sulla percentuale di utenza raggiunta.
Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito https://www.immuni.italia.it/ o il portale della Ministero della Salute http://www.salute.gov.it/portale/home.html.
Raffaella Grimaldi