Salerno, emozioni all’Arena del mare: il racconto del 5 e del 6 agosto al Premio Charlot, XXXII edizione
Continua la kermesse culturale all’Arena del Mare di Salerno, Il Premio Charlot, Premio della Comicità, giunto alla sua XXXII edizione. Mercoledì 5 agosto e giovedì 6 gli eventi più attesi: “Sanremo Settant’anni di sogni” e “Tra musica e parole Antonello Venditti si racconta”
Intervista a Claudio Tortora, patrono del Premio Charlot e Gianmaurizio Foderaro, giornalista e conduttore radiofonico di RadioUno. Le interviste integrali su Polis SA Magazine TV sulla pagina FB ufficiale di Polis SA Magzine.
Come descrivere l’atmosfera di due serate superlative nella nostra amata Salerno? Un sogno, una visione, attimi di spaesamento nel vedere la città rinata, ripopolata e il pubblico in ordinata fila per accedere a quello che è diventato uno dei più importanti premi culturali ideato in Campania.
E poi le luci del palco, le musiche di sottofondo, l’attesa dei big: la rinascita culturale che il nostro territorio aspettava e un segno importante per l’Italia che riparte.
Il Premio Charlot, ideato dal patron Claudio Tortora, nasce trent’anni orsono per scovare giovani talenti nel mondo del cabaret. In trent’anni è diventato un pezzo di storia, arricchendo il suo palinsesto con premi differenti: dal premio Charlot Monello, al premio Charlot Regia, Charlot Teatro, Charlot Fiction, Premio Charlot d’Autore e tanti altri.
Innumerevoli i big che hanno attraversato “il tappeto rosso” del Festival e ancora di più i talenti comici che sono stati scovati e lanciati nel mondo dello spettacolo da Claudio Tortora.
Il 5 agosto l’evento “Sanremo settant’anni di sogni”, uno spettacolo musicale diretto dal maestro Leonardo de Amicis, scritto da Paolo Logli e interpretato da Marco Morandi e Claudia Campagnola. Conduzione Gianmaurizio Foderaro.
Il 6 agosto, invece, “Tra musica e parole Antonello Venditti si racconta”, sempre con la conduzione di Gianmaurizio Foderaro.
L’evento del 5 agosto: Sanremo settant’anni di sogni, l’intervista a Gianmaurizio Foderaro
È la prima volte che mi accingo ad entrare nel backstage del palco del Premio Charlot. Il big della serata non è ancora arrivato, ma si respira ugualmente un’aria di silenziosa eccitazione o tensione da preparativi. Ho l’onore di conversare con Gianmaurizio Foderaro, giornalista e conduttore radiofonico di RadioUno.
“Realizzare questo format è stata una follia condivisa nata da produttori visionari” – racconta Foderaro. Pilastri del mondo della cultura teatrale e musicale hanno creduto fortemente nel progetto, portato avanti nonostante il lockdown imposto dal Covid.Gianni Sergio da Palcoreale, il direttore d’orchestra Leonardo de Amicis e Paolo Logli. “Leonardo de Amicis aveva i mezzi per raccontare la storia d’Italia attraverso la musica, mentre Paolo Logli l’ha tradotta in testi sintetici. Interpreti perfetti Marco Morandi, attualmente in tour per raccontare Mia Martini, e Claudia Campagnola, bravissima attrice”. “Si tratta del format zero, ovvero l’obiettivo è quello di aumentare il numero dei big e portare lo spettacolo a livelli internazionali”.
La serata ha inizio con l’assegnazione del Premio Charlot giornalista a Paolo Poggio, come inviato speciale di Rai news 24. Tessono le sue lodi come esempio di correttezza e professionalità e coraggio nel seguire numerose vicende di cronaca e di politica estera. Un momento di raccoglimento per il ricordo di Sergio Zavoli, per le sue straordinarie capacità di raccontare gli eventi con voce pacata e sempre con garbo.
Altri pochi minuti e inizia la magia: la leggiadria dei movimenti del maestro Leonardo de Amicis danno vita ad un concerto senza precedenti. Le note di fiati e archi che riecheggiano attraverso l’Arena del mare incantano da subito gli spettatori. Nella formazione riconosciamo alcuni nomi delle famiglie musicali campane, come i Minale e i Fiscale, i trombi di Franco Izzo e Alessandro Tedesco, l’oboista vietrese Giovanni Borriello e gli archi diretti da Gianni Desiderio. Due ore di spettacolo, per ripercorrere i 70 anni della storia del Festival che si intrecciano con la storia d’Italia: da Piove (Ciao ciao bambina) di Domenico Modugno a Gigliola Cinquetti, alla Caselli e Celentano. E poi ancora il ricordo della tragedia di Luigi Tenco con “Mi sono innamorato di te” e “Ciao amore ciao” e il ricordo di Rino Gaetano con “Gianna”. Ad interpretare questi brani un perfetto Marco Morandi.
Entra in scena Ron con il toccante omaggio a Lucio Dalla con la sua intramontabile “4 marzo del 1943” per poi incantare ulteriormente il pubblico con la sua “Vorrei incontrarti fra cent’anni”, successo ever green del 1996.
Il coro e l’orchestra continuano a ripercorrere la storia della musica: Anna Oxa, Vasco Rossi, Luis Miguel. Ed è a questo punto che giunge l’ospite più attesa l’unica ed inimitabile Fiorella Mannoia. Scalda il pubblico con Caffè nero bollente per poi proseguire con “Le notti di maggio” e “Che sia benedetta”.
I brividi a fior di pelle con “Quello che le donne non dicono” …e a cambiare il vento nei nostri animi sono le sue parole rassicuranti e i ringraziamenti al patron Claudio Tortora e all’organizzazione. “Non è tanto l’emozione di ripensare a Sanremo, quanto l’emozione di risalire sul palco -mi sento un pò spaesata- tutto questo è nuovo, ma Covid o no la vita deve andare avanti” – ci racconta nel backstage.
E la sua dolcezza e determinazione riecheggiano anche sul palco, con la sua voce e i suoi testi potenti e la sua ironia disarmante.
La serata del 5 agosto si chiude con l’interpretazione dell’orchestra di “Volare” cantata insieme dal pubblico ancora sognante.
L’evento del 6 agosto: Antonello Venditti si racconta tra musica e parole
Le emozioni continuano giovedì 6 agosto quando un altro big è atteso all’Arena del mare: Antonello Venditti. Giunto a Salerno per ricevere il Premio Charlot d’Autore, Venditti dedica al pubblico ben due ore e mezza di concerto, ripercorrendo in maniera instancabile tutta la sua carriera e la sua vita. Un’energia inesauribile ed una verve a volte irriverente. Inutile dire che il pubblico è rimasto incantato da tutte le sue performance, a partire dalle canzoni suonate da solo al pianoforte, alle ultime accompagnato da musicisti che lui definisce “amici”, giunti a Salerno per onorare il pubblico e il momento storico. Il racconto di una vita, con episodi noti e raccontati senza timore o vergogna, dal periodo buio della sua carriera, alla separazione con la moglie e alla ripresa grazie allo storico amico Lucio Dalla. Momento goliardico, una coppia chiamata dal pubblico per danzare sul palco e celebrare il proprio amore ritrovato (con le dovute distanze di sicurezza).
Alla fine il premio consegnatogli da Roberto Sergio, direttore di Radio Rai, da Claudio Tortora e da Gianmaurizio Foderaro. Sottolineata la straordinarietà della poesia di Venditti che, come definisce egli stesso, con pochi versi e parole esprime mille emozioni e sentimenti. E mentre la pioggia viene giù il concerto si conclude con due brani intramontabili “In questo mondo di ladri” e Benvenuti in Paradiso”.
Raffaella Grimaldi
Per le interviste complete a Claudio Tortora e Gianmaurizio Foderaro si rimanda alla Pagina Facebook di Polis Sa Magazine:
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