Ne usciremo migliori…o almeno cosi pensavamo!
Si è detto tutto e il contrario di tutto, ci si è confrontati e insultati, a dire la verità in molti casi gli insulti hanno di gran lunga superato i confronti civili. Ci siamo chiesti se era opportuno o meno riaprire le discoteche, fare le vacanze all’estero, giustificare tutto con l’incubo di una crisi economica che potrebbe essere anche peggio di quella sanitaria. Ci si è quasi dimenticati che, nel mentre molti pensano al “divertimento” come un diritto inalienabile, era ancora in “forse” la riapertura delle scuole italiane.
“Ne usciremo migliori”, magari lo credevamo davvero, forse
ci abbiamo persino provato a farlo…ad uscirne migliori, ma era solo una
illusione, un sogno. Ci siamo svegliati ben presto dal sogno, non appena ci
hanno detto che eravamo “liberi”, ma liberi da cosa? Non certo dal vedere le
immagini di un uomo soffocato dal ginocchio di un agente di polizia, o dai
venti di guerra, non certo liberi di considerare la natura fuori pericolo dalla
nostra pazzia autodistruttiva (siamo l’unico animale che distrugge il suo
habitat). No certo, ci hanno però spiegato che eravamo liberi di andare a
ballare, fare aperitivi, magari il bagno in spiagge ancor più affollate di
prima. E mentre piangevamo sulle ceneri della nostra economia e giuravamo che
avremmo fatto di tutto per far ripartire il paese Italia…programmavamo le
nostre ferie all’estero, magari in paesi a rischio, echissenefrega se al rientro, assieme a qualche ricordino, avremmo
riportato anche l’infezione.
“Ne usciremo migliori”, forse l’ho pensato pure io, poi vedi un servizio al Tg,
un ragazzo italiano in vacanza all’estero, in discoteca, dice, convinto,
rivolto alla telecamera : Sono cosciente
che potrei contrarre il Covid, ma ho vent’anni e non mi uccide si sicuro. Allora
tutto crolla, nella migliori delle ipotesi pensi che non si è stati capaci di
spiegare a questi ragazzi il vero rischio, il vero significato delle parola
PANDEMIA, cosa vuol dire un sistema sanitario sovraccarico, i problemi per le
persone più deboli: malati e anziani.
“Ne usciremo migliori”, non era vero, ne siamo usciti ancora peggio di prima,
forse ancor più egoisti, ancora più rinchiusi nel nostro piccolo e misero mondo
personale, e cerchi di consolarti pensando “Son ragazzi”, ma poi ti rendi conto
che saranno gli “uomini” del futuro prossimo e che tra di loro c’è già la
classe dirigente e politica di domani, che rischia di essere ancora peggio di
quella attuale, il che è tutto dire. Non che gli adulti siano migliori, sarebbe
indoveroso e immorale scaricare tutta la responsabilità della ripresa dei
contagi solo sulle nuove generazioni. Del resto i soldi per la Movida, gli
aperitivi e le vacanze, a questi ragazzi qualcuno deve averli pur dati, oppure
ci sono da rivedere tutti i dati sulla disoccupazione giovanile.
Badate, sono rischi evitabili, forse siamo ancora in tempo e non parlo del combattere il virus, quella sarebbe la cosa più semplice, bastano tre cose: prudenza, buon senso, rispetto.
Mi riferivo a qualcosa di più difficile da sconfiggere: l
’ignoranza”.
Lo possiamo fare, possiamo riuscirci, ma se ancora pensiamo che è più
importante fare ripartire una discoteca che la scuola…sarà dura.
Con qualche sforzo possiamo ancora provare a “uscirne migliori”, ma dobbiamo cambiare
rotta e rivedere le priorità.
(La notizia è arrivata ora, mentre terminavo questo pezzo: il governo italiano ha deciso la chiusura di tutte le discoteche e locali affini, eliminando le deroghe delle Regioni)
Antonello Rivano