Beni culturali una risorsa? a Nocera Superiore dicono di no
Continua il calvario del Battistero di Santa Maria Maggiore di Nocera Superiore. L’antico edificio doveva essere visitato da organizzatori e turisti iscritti al Touring Club di Salerno, ma hanno dovuto annullare l’escursione.
A raccontare l’episodio drammaticamente vergognoso – l’ennesimo a danno della città e del suo patrimonio culturale – è Pierfrancesco Mastrosimone, coordinatore Touring per la provincia di Salerno: «La missione del Touring Club italiano è di promuovere i territori, sviluppandone l’economia turistica. Facciamo un programma annuale di visite e viaggi per andare in posti particolari. Per il 2015-2016, tra i posti scelti c’era questo del Battistero. Il nostro obiettivo era di aiutare a sbrogliare la situazione, che sappiamo complicata, e dare una mano a presidiare con nostri volontari il sito».
Già in altre occasioni, come a Napoli e Salerno, i volontari del Touring hanno tenuto aperte chiese dimenticate per un certo numero di giorni alla settimana. Il Battistero, chiamato anche la Rotonda, era stato inserito nel progetto “Tesoro Italia” e sarebbe stato oggetto di visita degli iscritti.
«Erano settanta le persone che volevano venire. Però troppe sono state le difficoltà per aprire un sito così importante. Abbiamo bussato a varie porte, amministrazione, curia. Abbiamo chiesto allo stesso parroco di Santa Maria Maggiore, che ci ha raccontato di una vertenza in atto con una persona che gestiva la struttura in passato. Il numero di telefono di questa persona compare nelle guide ed è diffuso. Abbiamo tentato anche di telefonare a questo numero ma non c’è stata risposta».
Così, dopo aver incontrato parti dell’amministrazione comunale, il direttore del Museo Diocesano e il responsabile parrocchiale, la visita è stata annullata a causa delle ataviche e mai risolte divergenze giudiziarie tra gli ex custodi dell’edificio (Luigi Ronca, deceduto quest’anno, era il discendente degli storici custodi) e la Curia. In conclusione? Ieri Nocera Superiore ha perso la possibilità di essere conosciuta da (ulteriori) settanta persone provenienti da Salerno, Avellino, Napoli.
Scioccante il dato che fotografa il quadretto odierno: un territorio ricco di storia che, a causa di incomprensioni amministrative, strascicate nel tempo dai governi cittadini, dalle sovrintendenze, dalle istituzioni ecclesiali, è costretto a chiudere le porte ai visitatori, a rifiutare quel tanto sperato turismo che porterebbe sul territorio visibilità ed economie nuove.
Redazione