Cirielli, “a colloquIo con il territorio”: «Il Petrolio? Lo stiamo buttando! Strategia energetica nazionale? Non esiste… Berlusconi? Forse sostiene Renzi»

Settimo appuntamento, lo scorso 11 aprile, per la rubrica “A colloquio con il territorio” organizzata da Polis Sviluppo e Azione. Ospite della serata l’onorevole Edmondo Cirielli che ha affrontato le domande dei presenti a 360°, partendo da questioni di natura nazionale e non sottraendosi a domande specifiche di carattere prettamente territoriale. Diversi i punti toccati nell’incontro mensile organizzato da Polis Sviluppo e Azione che, oramai, riscuote sempre maggior successo e raccoglie un parterre istituzionale di alto profilo.

Sul referendum del prossimo 17 aprile qual è la sua posizione, quali sono le sue motivazioni e cosa pensa sul richiamo all’astensionismo di alcune istituzioni.

«La mia posizione personale è per il Sì, e premetto che sarebbe opportuno per chi occupa cariche istituzionali non assumere posizioni in merito proprio per mantenere un profilo super partes per il rispetto dell’istituzione che è chiamato a rappresentare. Le motivazioni per le quali sostengo il Sì – continua l’onorevole Cirielli – sono sostanzialmente tre. La prima risiede nel fatto che sono totalmente a favore per l’utilizzo delle risorse e, che l’Italia debba approfondire l’utilizzo di energia da fonti alternative. Non è casuale che i due paesi con maggior produzione mondiale di gas e petrolio, Arabia Saudita e Kazakistan, investano gran parte del ricavato delle estrazioni in infrastrutture per l’utilizzazione di energia da fonti alternative e garantendosi, di fatto, un futuro, dal punto di vista energetico, all’esaurimento della risorsa fossile. La seconda è nel considerare il petrolio nazionale come una risorsa strategica. Il prezzo attuale del petrolio è di 30 dollari al barile, contro i 120 dollari di appena un anno fa, e si stima che fra venti anni potrebbe superare i 300 dollari al barile. La nostra risorsa – continua l’onorevole Cirielli – non può essere svenduta atteso che il ristoro economico, ricevuto dallo Stato riceve in cambio dell’estrazione non arriva al 20% [valori tra i più bassi al mondo, ndr]. Terza motivazione è che oggi la tecnologia estrattiva, costosissima tra l’altro, ha degli effetti collaterali di natura ambientale: dove si estrae il petrolio si ha un effetto di desertificazione per l’alterazione di equilibri naturali. Questo potrebbe avere un senso nei deserti o sulle piattaforme oceaniche, ma non in aree estremamente antropizzate come le nostre. Quindi considero la riserva nazionale come una risorsa strategica che, in questo momento, debba essere preservata».

Molti sono i militari italiani che, in seguito a operazioni in scenari di guerra, si sono ammalati per effetto dell’esposizione all’uranio impoverito. A che punto è il lavoro della Commissione Speciale d’inchiesta della Camera dei Deputati.

«In questo momento – spiega l’onorevole Cirielli – stiamo facendo audizioni con tutti gli organi dello Stato, direttamente e indirettamente, coinvolti con la vicenda: dal Ministero dell’Economia, alle facoltà universitarie di epidemiologia, fino alle associazioni di categoria. Non ci sono grandi novità – continua l’onorevole Cirielli – dal punto di vista tecnico-medico, cioè, allo stato della conoscenza, non si è ancora in grado di stabilire un nesso diretto tra uranio impoverito, per la quantità che viene esplosa nell’aria, con le malattie che colpiscono gli operatori. L’uranio impoverito, tuttavia, ha una grande potenza distruttiva e polverizza gran parte delle strutture con le quali entra in contatto: cemento, acciaio… Tale azione comporta, comunque, la creazione di ambienti insalubri per effetto dell’immissione in aria di nano particelle. Per le nano particelle – spiega l’onorevole Cirielli – è dimostrato che hanno un nesso diretto con malattie di tipo tumorale. È emerso, quindi, che i militari, operanti in teatri di guerra, sono a contatto diretto con ambienti insalubri. Quindi si può stabilire un nesso con la malattia a causa del servizio, in uno scenario insalubre, per i quali erano chiamati a operare. Questa è la principale novità sul lavoro che sta svolgendo la Commissione. Altro aspetto emerso, dal lavoro della Commissione, è che non si può abbandonare chi si ammala durante un compito che gli è stato affidato dallo Stato stesso. Occorre una struttura dello Stato che sollevi i militari, che si ammalano a seguito del servizio, dall’onere del percorso burocratico e medico che li vede coinvolti. Strutture presenti, tra l’altro, in gran parte dei Paesi occidentali».

Cosa ne pensa del blocco edilizio voluto dall’Amministrazione Comunale del comune di Nocera Superiore e delle azioni messe in campo dalle forze di opposizione consiliari e da diversi cittadini.

«A me sembra un dispetto al mondo dei tecnici – afferma l’onorevole Cirielli – e non un motivo nobile e ambientalista. Un capriccio che va immediatamente rispedito al mittente e ben fanno le forze di opposizione a far sentire la loro voce in merito alla questione. Ci sono delle Leggi e vanno rispettate. Il territorio va tutelato con le leggi e la programmazione. Il Piano Provinciale, fatto con l’Assessore Feola, contiene prescrizioni proprio in questa direzione e, quindi, se il Sindaco vuole tutelare il proprio territorio ha tutti gli strumenti adeguati per poterlo fare, che certamente non è il blocco».

Secondo alcuni dati il Centro-Destra avrebbe perso 7 punti percentuali rispetto alle precedenti amministrative. Secondo lei come si spiega questa possibile flessione.

«Il dato nazionale – spiega l’onorevole Cirielli – ha una sola lettura: Berlusconi ha perso l’appeal di leader e non è più riconosciuto come punto di riferimento assoluto del Centro-Destra. Basti pensare che i nuovi leader, Meloni e Salvini sono dati, rispettivamente, al 23 e al 21 %, mentre Berlusconi al 12%. C’è solo uno scetticismo sulla scelta del nuovo leader, da parte degli elettori di Centro-Destra, e non una migrazione di voti verso il Centro-Sinistra. Semmai verso il Movimento5Stelle. Sul piano locale, invece, credo dipenda esclusivamente sulla figura del candidato sindaco, che è scelto dal cittadino, in maniera diretta, e sulla scorta delle proprie capacità individuali indipendentemente dall’appartenenza partitica. La frantumazione del Centro-Destra, poi, per un’azione di Forza Italia e in particolare della Carfagna, ha fatto in modo che si perdessero diverse elezioni amministrative, la maggior parte delle volte a vantaggio di liste civiche che si trasformano, dopo poco tempo, in politiche, alleandosi col più forte del momento con l’unico obiettivo di una carriera politica individuale Sono convinto che a Battipaglia Fratelli d’Italia stia sostenendo un candidato fortissimo: Ugo Tozzi. Una persona onesta e competente che, forse, avrebbe vinto anche se non lo avessimo sostenuto noi, per l’immensa stima di cui gode in città».

Un commento sulla gestione dell’ospedale di Cava de’ Tirreni da parte dell’amministrazione Galdi, prima, e Servalli, poi.

«Galdi non ha fatto nulla per l’ospedale – chiarisce immediatamente l’onorevole Cirielli – ha semplicemente fatto un’azione dimostrativa quando già sapeva che l’ospedale sarebbe rimasto aperto a seguito dell’azione del sottoscritto con l’ex presidente Caldoro per consentire il superamento del piano Zuccatelli-Bassolino. Servalli, invece, ha fatto una corretta azione istituzionale da sindaco e difendendo, con equilibrio, il suo territorio. Gli rimprovero, tuttavia, di non aver fatto la stessa azione in termini politici, da esponente del PD nei confronti del presidente della Regione Campania che è esponente del suo stesso partito. La proposta che facemmo, come Provincia, consentiva la sopravvivenza, dell’Ospedale di Cava de’ Tirreni e Mercato San Severino, in termini di isospesa proprio come prevedeva il Piano sanitario regionale. Il nostro problema – continua Cirielli – è però su scala nazionale. Il Governo non sblocca il turn over di personale medico e sanitario necessario alla copertura dei posti letto, che il Governo stesso ha quantificato nel suo piano. In pratica, abbiamo i posti letto, ma poco personale e, afferma Cirielli, per questo il Governo è inadempiente. Secondo me c’è una precisa strategia: la Sanità è governata dalle cause farmaceutiche e dalle lobby ospedaliere del Nord Italia, che vogliono che i nostri pazienti vadano a curarsi presso le loro strutture muovendo interessi di miliardi di euro. Cioè – conclude Cirielli – non possiamo spendere per assumere personale medico e sanitario, ma possiamo pagare ASL fuori regione? Non sarebbe più logico spendere questi soldi per lasciare i servizi sul nostro territorio?».

Qual è la posizione di FDI rispetto al referendum costituzionale di ottobre?

«Sono contrario perché è un referendum monco, che finge di abolire il Senato. L’unico risparmio è solo lo stipendio dei Senatori, ma le spese di struttura resteranno per intero. Sono contrario, inoltre, che esista un organo che non sia eletto direttamente dal popolo. È la stessa strategia delle province fingendo la loro eliminazione istituzionale che si è trasformata, unicamente, in mancanza assoluta di servizi sul territorio e spostando le voci di costo solamente di qualche anno più in la: un po’ come mettere la spazzatura sotto al tappeto. La cittadella Giudiziaria di Nocera Inferiore è ormai al collasso strutturale e infrastrutturale: quali sono le azioni che possono mettersi in campo. La cittadella giudiziaria necessita di manutenzione costante nel tempo finora fatta dal Comune, ora che, giustamente, la competenza è passata al Ministero dovrà iniziare a metterci i soldi per la manutenzione. Il problema del Tribunale di Nocera è, però, ben più grave, ha un carico pendente, tra civile e penale, ben superiore a quello di Salerno e, di contro, assai meno personale. Io ho fatto, nel merito, diverse interrogazioni per le quali ancora non ho avuto risposta. La mancanza di risposta, tra l’altro, solleva un problema parlamentare che sto studiando, insieme a Di Maio [MS5, ndr] nel comitato di controllo parlamentare, per individuare le sanzioni che si devono elevare non alla politica, ma ai dirigenti, per i ritardi o, peggio ancora, nelle non risposte in sede d’interrogazione parlamentare».

Cosa ne pensa dell’operato del Sindaco Aliberti negli ultimi tre anni.

«Non conosco bene – afferma Cirielli – Aliberti sul piano amministrativo, ma noto, leggendo i giornali, che abbia fatto un gran casino con atteggiamenti anche spregiudicati.

Ritengo gravissimo che abbia postato su Facebook le foto dei consiglieri comunali rei di aver reso possibile l’arrivo della commissione di accesso presso la casa comunale. La commissione di accesso arriva solo se c’è il sospetto d’infiltrazioni della criminalità organizzata e, se fosse reale questa minaccia, bisognerebbe dare una medaglia a questi consiglieri che con le loro denunce e segnalazioni avrebbero permesso l’accesso. Mi sembra, quindi un modo insensato di ottemperare alla sua funzione pubblica».

Cosa accadrà alle amministrative di Salerno: il Centrodestra andrà unito?

«A Salerno FDI ha messo in campo il miglior candidato con criterio oggettivo. Io avevo chiesto a FI d’indicare un loro candidato sindaco, visto che è l’unico posto [Salerno ndr] dove sono più forti di noi, e per 5 mesi non ho avuto risposta. A seguito abbiamo rotto gli indugi e scelto Iannone. Io, però, sono ottimista e non credo che FI voglia partecipare per perdere. Come penso, del resto, che a Roma Berlusconi sostenga, alla fine, il candidato Meloni atteso, che, tutti i sondaggi, la danno a un passo dal ballottaggio senza l’aiuto di Berlusconi. Il candidato di Berlusconi è, invece, apprezzato al 10% e non ha possibilità alcuna di arrivare al ballottaggio. Se Berlusconi non sostiene la Meloni vuol dire che non è di Centro-Destra e avvantaggerebbe Giacchetti [candidato del PD, ndr] che, altrimenti, non avrebbe possibilità alcuna. Se Giacchetti non andasse al ballottaggio ci sarebbe qualche problema per Renzi e, quindi, mi viene da pensare che Berlusconi sarebbe d’accordo con Renzi, se non sostenesse la Meloni».

Francesco Saverio Minardi

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