IL “DIRIGENTE SCOLASTICO DELL’ANNO” È ALLA GUIDA DELLO STORICO LICEO “TORQUATO TASSO” DI SALERNO. INCONTRIAMO CARMELA SANTARCANGELO

Durante le due ore trascorse con la dott.ssa Carmela Santarcangelo, Dirigente scolastico del Liceo classico  “Torquato Tasso” di Salerno, la porta dell’ufficio é stata sempre spalancata e un via vai di circolari ha costellato la nostra conversazione.

Mi perdonerà la Santarcangelo se in queste mie brevi note mescolerò istruzione liceale, tecnica e professionale, ma dalla nostra lunga chiacchierata sono emersi non pochi nodi da sciogliere nella intricata “matassa scuola”.

La Santarcangelo ha una lunga militanza tra le aule scolastiche e una discreta conoscenza dei meccanismi che regolano le scuole tecniche e professionali della Provincia.

Prima insegnante, poi collaboratore di presidenza ed infine, Dirigente del prestigioso Liceo del centro cittadino. Una carriera che si è mossa tra banchi e lavagne, come è logico che sia, approdata giovanissima al Liceo Tasso, ha, da poco,  ricevuto il prestigioso riconoscimento  di “dirigente scolastico dell’anno”,  Premio Nazionale Franco Corbisiero, ma è già in pista con nuove sfide.

La nuova sfida si chiama “Indirizzo Cambridge”: percorso formativo nel quale l’insegnamento della Lingua e Letteratura inglese, della Matematica e delle Scienze Naturali sarà veicolato in lingua inglese. Il nuovo corso di studi si affianca al “Calliope”, allo “Ippocrate”, al “Socrate” e al Liceo quadriennale (itinere breviore ad astra), come si legge nel dépliant informativo, in nessun caso privo delle sue asprezze.  Lo sanno anche gli alunni della scuola dove insegno (Istituto Professionale Statale per servizi enogastronomici ‘Roberto Virtuoso’, ndr) che “al Tasso e al Virtuoso non si scherza in quanto a regole, divieti e studio”.

Decidiamo di soffermarci su tre aspetti (la matassa è ben più lunga ed aggrovigliata): istruzione tecnica e professionale, valutazione dei docenti e bonus premiale.

«L’istruzione tecnica e professionale è lo zoccolo duro di questo paese, in un’immaginaria piramide rovesciata ci sembra chiaro che un’Italia senza artigiani o tecnici della comunicazione è un paese morto. Ai ragazzi che si iscrivono a questi percorsi bisogna dare più ore di laboratorio e, soprattutto, attrezzature moderne, non valutarli con il metro dell’Invalsi che è una sequenza di percentuali tarate su un modello. La scuola»,continua la dott.ssa Santarcangelo, «al contrario, è provincia, città, paese, aule e persone». Non è un quesito a risposta multipla, aggiungo.  «Ed, infine, è necessario cambiare i programmi: meno forma e più pratica

Effettivamente un’inversione c’è stata, ma è ancora troppo poco. Chiedete ai miei alunni di affrontare una no stop gastronomica e li vedrete alacremente all’opera, non chiedete loro di sottoporsi ad una maratona letteraria… si rifugerebbero, inorriditi, nelle loro felpe con cappuccio.

Alla valutazione dei docenti ci guardiamo solo per un attimo e sibiliamo fra i denti che, forse, è stato uno sbaglio rifiutare il “concorsone” o l’ipotesi di valutazione in situazione.

«Con le nuove regole, soli i docenti e solo il Dirigente. Quest’ ultimo alle prese con una burocrazia sempre più asfissiante, che ha disperso il valore di promozione della cultura e della didattica, obiettivo della vecchia figura del Preside e dei suoi colleghi.» sospira la Dirigente.

Al bonus premiale riserviamo l’ultima parte della nostra chiacchierata; ascolto la Santarcangelo districarsi tra importi e percentuali che dovrebbero ratificare il maggior impegno dei docenti. Percepisco un lieve imbarazzo ad individuare, quantificare e distribuire (mille/duemila euro una tantum), come se fossero le caramelle di Pierino, mi viene da pensare e “non capitale umano”.

E l’Esame di Stato? Chiedo a bruciapelo…

Ci guardiamo come solo i soggetti coinvolti sanno…

Per aspera ad astra,  concludo.

Maria Rosaria Anna Onorato

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