“IL BELLO DELLA DIRETTA”, IL TEATRO RITORNA IN TV.
RAI2, con Vincenzo Salemme, propone tre importanti
appuntamenti con il teatro, interamente in diretta.
La seconda rete della RAI continua a dare segnali
di voler intraprendere un cammino improntato su qualità e novità vere.
Dopo l’esperienza, non proprio un successo
d’ ascolti, di “Maledetti amici miei”,
che ha visto finalmente la proposta di un format originale e lontano dalla TV spazzatura,
la secondogenita di Mamma RAI ritorna al teatro. In effetti non si tratta di
una novità assoluta, nei gloriosi anni del bianco e nero e nei primi del
colore, la programmazione teatrale era un appuntamento fisso. Vari sono stati i
filoni, tra questi ricordiamo il teatro di Eduardo de Filippo che, in più
cicli, arriva sino alla fine degli anni ’70.
Gli spettacoli erano trasmessi regolarmente il
venerdì sul I Canale e il martedì sul II Canale. Vi presero parte i maggiori
attori teatrali dello scorso secolo, da Vittorio Gassman a Giorgio Albertazzi,
da Enrico Maria Salerno a Salvo Randone, da Tino Buazzelli a Sarah Ferrati, da
Paolo Stoppa a Lilla Brignone.
Si può giustamente affermare che il teleteatro,
o teatro televisivo, ossia il teatro che usa la televisione come mezzo di
diffusione, è stato un fenomeno socio-culturale che, nei primi anni della
televisione italiana, ha avuto il merito di diffondere la cultura italiana
nelle fasce di popolazione con scarse possibilità di studio e di aver contributo
a unificare linguisticamente l’Italia, avvicinando alla drammaturgia anche chi
non poteva recarsi a teatro.
Il teatro televisivo, realizzato nella maggior
parte dei casi in studio era in presa diretta solo fino agli anni ’60, da lì in
poi tali trasmissioni sono sempre state
registrate.
Qui sta la vera novità dell’ attuale lavoro
messo in onda: il coraggio di fare un passo indietro. Tutto è rigorosamente in
diretta, un valore aggiunto che rende ancora più coinvolgente quello che
succede sul palco e, di conseguenza, sullo schermo.
Salemme e la sua compagnia mettono in scena tre
lavori teatrali di sicuro impatto comico ma anche di denuncia sociale, come
insegna la scuola del teatro napoletano.
Una satira pungente, sugli usi e costumi
contemporanei, messa in scena con bravura e misura, mascherando sotto forma di
commedia la presentazione di vizi e difetti italiani.
In termini di ascolti possiamo parlare di un
discreto successo: la commedia “Sogni e bisogni”, il secondo dei tre
spettacoli che Vincenzo Salemme porta in scena in diretta dall’auditorium
Scarlatti della Rai di Napoli, ha appassionato 1 milione 491 mila
telespettatori pari al 7 % di share.
La commedia “Di mamma ce n’è una sola”, il primo
dei tre, è stato seguito da 1 milione 753mila telespettatori pari al 7,7 %
di share.
Il terzo,
ed ultimo appuntamento, “Una festa esagerata”, andrà in onda proprio la
sera di Natale.
Possiamo concludere con una frase di Orson Welles, «Il teatro resiste come un divino anacronismo», e una di Gigi Proietti, «Benvenuti a teatro. Dove tutto è finto ma niente è falso.»
Antonello Rivano