FINCHÉ MORTE NON CI SEPARI
Scritto e creato da Ryan Murphy (creatore e regista di American Horror Story, American Crime story, The politician) inizialmente Ready or Not/Finché morte non ci separi, può sembrare una tipica americanata “black comedy horror” di basso budget.
Ma invece non è proprio così.
La storia è veramente originale e interessante, è un gran bel thriller con tratti di black humor e ottimo horror, quindi non “jumpscare” inappropriati, ma che provoca tensione e ansia.
Infatti, l’originalità della storia riesce ad intrattenere ed emozionare basandosi principalmente sul gioco da bambini, “Nascondino”, portandolo in una chiave ansiolitica e intrigante ma mai grottesca.
Inoltre, la presenza dei colpi di scena rende tutto sempre più avvincente, arrivando a un finale inaspettato e soddisfacente.
Il personaggio di Grace (Samara Weaving) mi è piaciuto moltissimo perché non è la solita donna stupida e incompetente dei vari film horror, ma è una “badass”, una donna che non si ferma a piangere ma reagisce per sopravvivere, e magari le uniche cose che possono risultare “stupide” sono frutto del trauma che sta vivendo la ragazza. Per questo vorrei fare i complimenti a Samara Weaving, che ha interpretato questo personaggio così egregiamente e spero di rivederla ancora sul grande schermo.
Anche il resto del cast è di ottimo livello.
Per quanto riguarda l’ambientazione, l’ho adorata: il modo in cui hanno legato la modernità a questa antica tradizione, quasi ottocentesca, è geniale e rende tutto ancora più inquietante.
Poi anche il lavoro di trucco ed effetti speciali è veramente buono, come anche i vari vestiti di Grace (se volete potete trovare su YouTube la creazione e le varie sfumature del suo vestito).
Concludendo, Finché morte non ci separi è una piccola chicca di quest’anno, un film che va oltre ad essere solo d’intrattenimento, che permette anche di passare una serata “horror” particolare.
Giorgia Della Porta