DOPO IL COVID19 VE NE DOVETE ANDARE

Stiamo sperimentando qualcosa di nuovo, di inaspettato, di non prevedibile. Però obiettivamente ci sono questioni che bisogna pur avere il coraggio di affrontare: la limitazione della libertà, lo scontro non ancora palese tra poteri dello Stato (Governo, Regioni, altri), la costruzione urgente di una nuova classe dirigente, i “capitani” tenuti a lasciare per ultimi la nave (dicasi Parlamento), lo scontro sociale che in qualche “forma” pur verrà.

E diciamolo pure, gli Italiani meritano tutto questo perché fare la rivoluzione, che non lo è mai stata (e questo è un fatto acclarato), dal 1994 tutti nessuno escluso, non significa portare a governarci gente che hanno messo gli uni contro gli altri e hanno seminato odio già prima di Salvini; che hanno elevato a “valore” l’incompetenza e la lotta tra bande politiche. Gente che ha fatto credere a chi non ne aveva capacità che tutto si potesse fare, rovinando in questo modo organizzazioni sindacali, partiti e tutto ciò che si muoveva nel nostro Paese per rincorrerli.

Chi deve governare un Paese non può improvvisarsi, il virus sta inevitabilmente nascondendo tanto altro a cominciare da Ilva, Alitalia, Whirlpool, crisi economica, abbandono di intere zone del Paese, il terremoto del centro Italia, e la lista sarebbe lunghissima.

Il dramma è: chi è capace oggi di questa classe politica che ci rappresenta? La risposta purtroppo non c’è. Imponiamo però, e questo lo chiede l’Italia, che gli “uno vale uno” alla fine di questa vicenda se ne vadano e non ne rimanga “uno che sia uno”, basta!

La limitazione della libertà. Per adesso nessuno ci sta imponendo nulla e questo è probabilmente il vero scontro in atto nel Governo e che prima o poi uscirà fuori. Però è un fatto che tutti noi adesso abbiamo un limite, seppur temporale, a muoverci, agire, lavorare, comunicare, investire, vivere. Ed è obiettivamente un problema, grave, se tutto ciò prendesse anche pochi mesi di spazio. Si è consapevoli che queste restrizioni e le interruzioni delle attività potrebbero portare altre conseguenze? Chi vive di disperazione non ha mai mezze misure.

Lo scontro sociale. Cosa accadrà tra un po’ quando tutta quella classe sociale “costruita” a pane e precariato non potrà più sostenersi? Con chi se la prenderà? Forse con i vincitori della lotteria del reddito di cittadinanza mai strutturata con un percorso vero per incompetenza e superficialità? Insomma sarà guerra tra odiatori. Ecco, io comincerei a pormi il problema da subito.

Non gestite un condominio, che pure è complicato, avete un Paese intero tra le mani. Non potete comportarvi come cellule impazzite tentennanti, non potete permettervelo e noi non lo possiamo consentire.

Infine, “gli uno vale uno”, non si azzardino a lasciare il Parlamento. Rimangano lì fino alla fine, così come il capitano della nave. A loro chiediamo responsabilità, noi provvederemo a fare Resistenza. 

Adesso usciamo dal tunnel.

Mimmo Oliva

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