I mille volti di Lidia, Eleonora Rimolo analizza il personaggio letterario.
Dopo anni di ricerca e di studio, Eleonora Rimolo (Dottore di ricerca in Studi Letterari presso l’Università degli studi di Salerno), ha dato alle stampe, per la casa editrice Edisud Salerno, il suo nuovo titolo I mille volti di Lidia. Genesi e sviluppo del personaggio.
Il volume è il numero sessantacinque della prestigiosa e storica collana della Edisud Le civiltà letterarie diretta dai proff.ri Alberto Granese e Rosa Giulio, entrambi Ordinari di Letteratura italiana presso l’Università degli studi di Salerno. Il progetto grafico della copertina è stato affidato a Massimo Cibelli. Molto prestigioso, inoltre, anche il comitato scientifico composto da eminenti docenti italianisti di livello internazionale quali Joseph Farrel, Claudio Griggio, Pasquale Guaragnella,Mariarosa Masoero, Aldo Maria Morace, Pasquale Sabbatino, Marie-Josè Tramuta.
La presente opera si presenta come minuziosamente articolata. Come recita la descrizione del volume il personaggio di Lidia attraversa i secoli e le geografie compiendo un percorso non sempre lineare e alternando momenti in cui da personaggio di pura invenzione si trasforma in personaggio autoreferenziale: in principio, è un’incorporea presenza dal pensiero stoico-epicureo all’interno delle Odi latine di Orazio, mentre nella tradizione italiana del Barocco è presente come ninfa e come «mungitrice» nei versi di Giovan Battista Marino e di Claudio Achillini. Nell’Ottocento, grazie a Giosuè Carducci, diventa una donna reale oltre che letteraria, in quanto Lidia sarà il nome poetico di Carolina Cristofori Piva. Diverse sono poi le sue rappresentazioni nel Novecento italiano, ma anche europeo, in particolare portoghese: nelle Odi dell’eteronimo pessoano Ricardo Reis Lidia ritorna ad essere una fanciulla fantasmatica per poi trasformarsi in una sovversiva cameriera passionale e innamorata nel romanzo di Josè Saramago.
In Italia, invece, con Pietro Tripodo e Antonio Tabucchi il personaggio di Lidia prende vita da una serie di esperienze biografiche e/o da reinterpretazioni moderne della tradizione classica. Eleonora Rimolo traccia nel suo libro un percorso critico che mira a ricostruire l’ “archeologia” e lo sviluppo di questo personaggio: una parabola da una primitiva non credibilità fino a una raggiunta credibilità. In tal modo, gli consente di rappresentare un’immagine possibile e persuasiva tra le varie e innumerevoli dell’uomo contemporaneo, permettendoci di gettare lo sguardo su un mondo costituito da individui e da unità sostanziali, che tenta di difendersi dal caos, dalla molteplicità pura, dalla permutabilità di tutto con tutto, attraverso il potere misterioso e immutabile della letteratura”.
L’autrice non è nuova a studi rigorosi e scientifici. Dottore di Ricerca in Studi Letterari presso l’Università di Salerno. Ha pubblicato saggi e recensioni su «Misure critiche», «Sinestesie», «Cenobio», «Rassegna della Letteratura Italiana», «Semicerchio». Alcuni suoi contributi critici di letteratura italiana sono apparsi in volumi miscellanei. Si è interessata in particolare del teatro del ‘500 e di alcuni autori tra Otto e Novecento da Carducci e Pascoli a d’Annunzio e Tabucchi.
Stefano Pignataro