Daniele e le sue Api operose. A rischio la biodiversità dalle Api
Daniele Picarella è un giovane laureato, attivo socialmente nell’associazione Alfonso Gatto a Curteri, frazione di Mercato San Severino, in provincia di Salerno, famosa nel periodo carnevalesco per il ballo tradizionale “O’Ntreccio”, nel periodo estivo con la Piazzetta Culturale ed in quello natalizio con il Rifugio di Babbo Natale con RiciclAlbero.
Colpiscono il sogno e l’idea di Daniele, appassionato di produzioni e vendita di prodotti a chilometro zero. Soprattutto è entusiasmante la sua la passione per le “Api” … elementi essenziali della biodiversità che cura nella zona della Valle dell’Irno e della Piana del Sele, per poi portarle al pascolo sulle Colline Salernitane.
Sì … le Api produttrici di miele, cera, pappa reale e propoli, ma soprattutto insetti impollinatori e sentinelle dell’ambiente.
Daniele, com’è nata la tua passione per le Api ed i loro prodotti?
D.P.: Nicoletta, innanzitutto, grazie per avermi dato la possibilità di parlare di questo incredible insetto, o per meglio dire, del superorganismo Alveare. Mi sono avvicinato a questo mondo un po’ per curiosità, un po’ per inattività lavorativa e – anche se ad oggi resta per me un hobby e non una fonte di reddito – credo proprio che continuerò ad occuparmi delle Api, della loro laboriosità e del loro modo di essere un animale non definibile né domestico né selvatico, un tutt’uno nel loro alveare.
Oggi sono diffusi mieli artificiali e mieli provenienti da Cina e da altri paesi. Che cosa ne pensi?
Da qualche anno percepisco il fascino romantico che suscitano le api presso le maggiori testate giornalistiche ed i vari programmi dei mass media. Non è così per gli addetti ai lavori: in primo luogo per gli apicoltori professionisti che da anni lottano per portare a casa “la pagnotta”. Virosi, inquinamento ambientale, cambiamenti climatici, ibridazione della specie autoctona italiana “apis mellifera ligustica”, drastica riduzione della produzione, scarsa attenzione alla politica al settore (da anni si chiede di inserire le Api all’interno della PAC). Se uniamo tutto questo alla concorrenza di paesi dai quali importiamo tonnellate di miele – che miscelato con piccole quantità di miele nostrano – viene rivenduto come “Miele Italiano” – tutto ciò toglie UN po’ di romanticismo al racconto, ma assolutamente non intacca il fascino del contatto con le api e la loro regina.
Il miele è differente a seconda della prevalenza di polline? Sulla, Millefiori, Castagno, Acacia etc. Quali sono le differenze?
Semplicemente i mieli si dividono in monoflora (prevalenza di pasta pollinica e nettare bottinati su una determinata fiortura) e poliflora (pascolo delle bottinatrici su fioriture miste).
Un grandissimo numero di famiglie di api sono morte presumibilmente per avvelenamento da pesticidi, tipo il glisofato ed altri prodotti, in gran parte d’Italia e del mondo. Il mondo deve salvare le Api! Noi dobbiamo salvare le Api! In che modo possiamo farlo?
Domanda complessa … peccherei di presunzione se credessi di avere una soluzione! Magari ascolterei le Api un po’ di più!
Ho visto in un programma televisivo “Indovina chi viene a cena” in cui viene evidenziato come sia all’estero, che in Italia – in luogo delle famiglie di api – si utilizzino le Api impollinatrici usa e getta, i bombi usa e getta, recapitati in uno scatolo, oppure gli insetti – robot.
I bombi sono eccezionali lavoratori; da poco tempo è stata compresa la loro forza, ma il business è più forte del rispetto per gli esseri viventi. Per quanto riguarda le api, invece, da decenni vengono portate a morire sotto le serre, per fare un esempio, dopo aver fatto quello la natura le ha chiesto di fare. Per le api robot sono fiducioso… da secoli si studia il volo delle api e lo stiamo riproducendo anche bene, ma il cervello è più complesso e l’Homo Sapiens ha ancora molto da lavorare prima di venirne a capo.
Quale sarà il futuro delle Api?
Il futuro delle Api è anche nelle mani e nella visione del futuro dell’Uomo. Salvaguardarle e Difenderle deve essere una priorità!
Nicoletta Lamberti