Recensione Donnini - Crimini

“Crimini al microscopio” di GABRIELLA DONNINI

“Ma per la causa esatta della morte… – Bisogna attendere l’autopsia.”

“Crimini al microscopio” di Gabriella Donnini è un romanzo edito nel 2017 da Polis Sa Edizioni (Collana “Navigando”).  È il primo romanzo dellaDonnini rientrante nel genere “poliziesco” in cui sembra di essere catapultati in una serie tv americana o anche italiana, poliziesca, ma che ci rammenta anche la quotidianità di crimini, orrori, deviazioni, disagi sociali e psichici, raccontati ogni giorno dai mezzi di comunicazioni.

“– Conoscete il significato dell’espressione “stupor catatonico”? – Continua a incalzarli, indicando il viso sconvolto della ragazza – No? Ve lo spiego: significa che forse non tornerà mai ad avere una vita normale, ed è colpa vostra! Portateli via!”

I luoghi dell’omicidio e le scene del crimine sono collocati soprattutto nel Lazio: lago di Bracciano, Centocelle, Parioli, Celio, Tuscolano, Piazza Navona, Gianicolo, Marcigliana e tanti altri.

“– Buongiorno, signori. Cosa vi posso dire? Il nostro, qui, è morto nello stesso modo della vittima del lago di Bracciano: occhi cuciti ante mortem, iniezione di curaro nella giugulare. Ma qui c’è qualcosa in più: a questa vittima ha rotto un braccio e una gamba. Per maggiori dettagli…

– Aspettiamo i risultati dell’autopsia. Completa Piana.”

La trama ruota attorno ai casi di omicidi “seriali”, agli omicidi di un “serial killer”, ma vengono trattati anche numerosi casi di omicidio d’impeto nel Lazio.

“– E questa è decisamente l’arma del delitto. Esclama la Borghesi, raccogliendo da terra un tagliacarte sporco di sangue, per poi depositarlo nell’apposita busta.”

L’autrice – con il suo stile diretto, fresco, lineare – ci fa immergere nei casi e nelle indagini quotidiane dei protagonisti, investigatori del RIS, Reparto Investigazioni Scientifiche dell’Arma dei Carabinieri, dislocato in quattro reparti: Roma, Parma, Messina, Cagliari, e che si occupa dei rilievi tecnico – scientifici nell’ambito delle indagini preliminari di P.G. dei Reparti dell’Arma, della Magistratura e delle altre Forze di Polizia.

“– Capitano, è confermato: tutti gli insegnanti uccisi avevano fatto almeno una supplenza al “Marco Polo” nel 2004. – Conferma – Ah, capitano, mi scusi…”

Allo stesso tempo, ci offre anche uno spaccato della vita privata degli investigatori del RIS: il capitano Piana, reduce da uno scontro con la “Banda del Mago”; sua moglie, il maggiore Elisa Speranza, in maternità; Greg, Gregorio Matino, ed Elvira Borghesi, neosposi di ritorno dalla licenza matrimoniale.

“– Vede, Ferrari, finora ci ha fatto trovare solo ciò che voleva farci trovare: il cellulare e il giornale.  Adesso dobbiamo vedere se ha, per così dire, commesso un errore: un capello, un’impronta digitale…”

Gabriella Donnini
Gabriella Donnini

Il capitano Piana deve vedersela anche con una squadra di tre novelli inesperti: il sottotenente Luca Ferrari dal RIS di Parma, con laurea con lode in Informatica presso la Libera Università di Bolzano; il Tenente Rosita, Rosy Arena dal RIS di Messina, tiratore scelto nell’Esercito,  Laurea in Psicologia dei Processi Cognitivi presso la Seconda Università degli Studi di Napoli (che da vera psicopatica stalkerizza  in modo violento il capitano e sua moglie incinta); il sottotenente Francesco Russo con Laurea in Fisica presso l’Università della Calabria. Ci sono, poi, tanti altri personaggi: Nocenti, Borghesi, Fiore, Giacomini, il medico legale.

“Cosa intende, dottore? – Vede, capitano, l’assassino ha infierito sulla vittima con diverse armi, tra le quali un machete, una delle armi tipicamente utilizzate dalla mafia cinese.”

Gabriella Donnini in “Crimini al microscopio” appassiona anche per le sue analitiche descrizioni delle scene del delitto, delle armi del delitto e di tutti gli ambienti, ripercorrendo tutte le tappe dei crimini di un serial killer, anche utilizzando i termini tecnico- scientifici del famoso reparto investigativo.

“– Visto il suo modus operandi, io lo ‘hiamerei l’Oculista.”

Nella Postfazione di Angelo Colangeli: “Come anticipato nell’incipit di questa sintetica nota di Crimini al microscopio, Gabriella Donnini, attraverso i crimini da lei creati e immaginati, affonda il coltello nelle tante piaghe e criticità della nostra realtà quotidiana, sia dal punto di vista sociale che della psiche umana, stimolando in noi riflessioni e introspezioni. Parliamo di violenze di genere, del tema delle discriminazioni omofobiche, di possessività e rapporti di coppia perversi, di problematiche adolescenziali ed educative, di amori morbosi.”

Nicoletta Lamberti

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