La tradizione del Ferragosto, alla ricerca delle origini della festività
Il ferragosto è l’unico giorno festivo del nostro calendario che capita in piena estate, avviene, infatti, dopo un lungo periodo d’attesa una volta passate le festività ufficiali di tarda primavera (il 25 Aprile, primo maggio e il 2 giugno).
Ma dove deriva questa festa? Nell’immaginario collettivo viene associata alle gite fuori porta, pranzi fuori casa, giornate al mare e fuochi d’artificio serali, ma l’antico significato storico-religioso si è perso nel tempo.
Le più antiche origini della festa del ferragosto (che originariamente ricadeva il primo agosto) sono di natura pagana e risalgono al periodo dell’impero romano, deriva infatti dal latino Feriae Augusti, letteralmente “riposo di Augusto”. Fu proprio l’omonimo imperatore romano, Augusto,ad istituire tale festanel 18a. C., come periodo di riposo e festeggiamenti che proseguiva la tradizione dei “consualia”, le festività da cui trae origine il ferragosto romano che ricadevano intorno al 20 agosto. Le consualia erano delle festività “campestri” dedicate al divino Conso, che nell’antico culto romano era il dio della terra e della fertilità, e in tal contesto nel feriae Augusti voluto dall’imperatore Augusto si celebrava la fine dei lavori agricoli.
L’intenzione dell’imperatore romano era quello di collegare le principali “festività agostane” per fornire un lungo e adeguato periodo di riposo, definito “augustali” (approssimativamente tra il primo e il 20 agosto), a seguito delle grandi fatiche delle precedenti settimane nei campi.
In un certo senso possiamo dunque considerare l’imperatore Augusto come “l’inventore” delle “vacanze estive”.
Durante i festeggiamenti del “ferragosto romano” erano solite organizzarsi corse di cavalli, mentre gli animali da traino (buoi, asini e muli) venivano dispensati dalle loro solite fatiche e agghindati con fiori. Tali tradizioni si sono conservate nel tempo e rivivono tutt’ora nella tradizione del “Palio dell’Assunta” che si svolge ogni anno a Siena in questo periodo.
Inoltre, in occasione del ferragosto, i lavoratori usavano porgere i propri auguri ai padroni ottenendo in cambio una mancia. Tale usanza si radicò fortemente nel tempo al punto che nel periodo rinascimentale fu resa obbligatoria nello Stato Pontificio, istituendo una sorta di “ferragosto cristiano”. Infatti è proprio alla chiesa cristiana romana che si deve lo spostamento della festività al 15 agosto, per far coincidere la ricorrenza col giorno della festa religiosa dell’Assunzione di Maria.
La tradizione della popolare “gita fuori porta” di Ferragosto nasce invece durante il ventennio fascista: nella seconda metà degli anni venti, infatti, attraverso le varie associazioni del “dopo lavoro” il regime organizzava numerose gite popolari, tramite l’istituzione dei cosiddetti “treni popolari di ferragosto” che offrivano ai cittadini dei ceti meno abbienti la possibilità di godere di una gita turistica a prezzi agevolati. Durante queste gite molti cittadini che non avevano mai avuto prima l’occasione di viaggiare vedevano per la prima volta con i propri occhi il mare – se provenivano dalla campagna – o le montagne, o le altre città, e dato che il “pacchetto” di tali gite non prevedeva il “vitto”, fu proprio in questo contesto che si diffuse l’usanza della colazione al sacco.
Nel corso dei secoli, seppur dimenticate le antiche origini religiose, si sono mantenute le tradizioni dell’aspetto più “ludico” della festività del ferragosto, caratterizzato in tutto il paese dalle consuete gite turistiche, soggiorni al mare e feste di piazza popolari, probabilmente le uniche tradizioni ad aver conservato il legame con il più antico feriae Augusti, caratterizzate da atmosfere tipichedelle giostre equestri di origine medievale, che ritroviamo nelle varie manifestazioni di paese laddove si organizzano “pali della cuccagna” o corse di cavalli, come il più celebre “Palio di Siena”.
Fabrizio Bartimoro