Quando tutto cambia

Quando tutto cambia-Storia di Franco, di Francesca De Angelis

“La storia di Franco, mio zio, è la storia umana e professionale di uomo comune, uno di noi, che, a un certo punto della sua vita, si trova a fare i conti con la malattia, le lentezze burocratiche e diritti negati.”

“Quando tutto cambia – Storia di Franco”, edito nel 2018 da Edizioni Polis, è una pubblicazione di Francesca De Angelis dedicata allo zio Francesco De Angelis, “un carabiniere vero”, insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica per “l’onorata carriera di un egregio servitore dello Stato, qual è il Brigadiere dei carabinieri Francesco De Angelis, che ha svolto numerose “missioni” in zone di guerra, nello specifico nei teatri operativi della ex Yugoslavia, in Bosnia-Erzegovina, dal 5 agosto 1999 al 7 febbraio 2000, presso il reggimento MSU-KFOR; dal 21 febbraio 2001 al 29 aprile 2001 in Albania, presso la Compagnia PM; dal 10 novembre 2003 al 27 maggio 2004, in Kosovo, presso il reggimento MSU-KFOR; e dal 18 marzo 2005 al 26 luglio 2005 in Kosovo, presso il reggimento MSU KFOR.”

Il manoscritto inizia con la riproduzione della lettera al Presidente della Repubblica in cui il Brigadiere dei Carabinieri Francesco De Angelis, nominato Cavaliere della Repubblica nell’anno 2011, rende “pubblica, anche sui quotidiani locali, l’abbandono delle Istituzioni” verso chi, come lui e altri suoi colleghi, soffre di una malattia tumorale contratta per cause di servizio e correlata all’esposizione all’uranio impoverito.

Francesco De Angelis (foto pagina Fb Associazione Nazionale Carabinieri Nocera Inferiore)
Francesco De Angelis (foto pagina Fb Associazione Nazionale Carabinieri Nocera Inferiore)

“La sua storia è la storia di tanti nell’ombra che la mattina si alzano e sorridono alla vita, sempre e comunque, e vanno avanti, anche quando lo stato ti abbandona.”

Francesco De Angelis affida i suoi ricordi alla penna di Francesca De Angelis ripercorrendo le tappe della sua carriera lavorativa di Carabiniere, iniziata già a 17 anni, partendo dall’onorificenza di Cavaliere del Lavoro passando per gli anni in Bosnia, Kosovo e Albania e finendo con gli anni segnati dal sangue nella violenta faida tra clan rivali e con tanti arresti a Castellammare di Stabia.

“Sono e resterò sempre un carabiniere, è una cosa che non si può spiegare, ma è così. Tutta la mia vita è scandita da eventi legati all’Arma dei Carabinieri.”

 Con la scoperta di una piccola macchia ai polmoni, per Franco, inizia l’iter dei malati di cancro con tutte le sofferenze della malattia e della chemioterapia, nonché con tutti i “brutti pensieri, le angosce, il terrore di lasciare una moglie e due figli, la paura di morire”.

“Ecco, la mia diagnosi precoce la devo al figlio di un boss che mi ha preso a mazzate con un bastone, la vita è veramente strana!”

Al momento buio e oscuro della malattia si contrappone l’amore eterno per la moglie Giustina e l’amore incondizionato e infinito per il nipote che lo rincuora solo guardandolo sorridente e chiamandolo nonno.

“… questi istanti valgono più di mille chemio, il mio corpo rinasce all’improvviso, non ho dolori, nausee, non mi scoppia la testa, c’è solo un senso di beatitudine e rilassatezza, amo questo bambino.”

Franco – grazie al suo grande amore per la Vita, con coraggio e determinazione – si aggrappa ai rarissimi momenti di quotidianità, come può esserlo “uno dei soliti pomeriggi estivi, caldo, afoso disturbato dal fastidioso suono delle cicale”, e difelicità, come godersi un pranzo succulento, il tramonto sul mare a Zambrone, le spiagge bianche, il profumo del mare, il bacio del sole.

“Sembro patetico, ma per me ogni istante è unico e prezioso, ogni momento irripetibile e lo assaporo con gusto e voracità, perché per me potrebbe non esserci un domani.”

Il libro si conclude con i ricordi e le testimonianze del maggiore Alessandro Cisternino, del colonnello Domenico Strada, del Comandante provinciale dei Carabinieri Firenze Colonnello Giuseppe De Liso e del Maggiore Alessandro De Vico,

“Una lealtà totale per la Patria, servita con lealtà e abnegazione, anche oltre i confini del territorio nazionale, sempre in teatri operativi di assoluto rilievo; una diversificata esperienza professionale, in prima linea, dal VI Battaglione di Firenze ai Nuclei Operativi di Castellammare di Stabia e di Nocera inferiore.

… “Signor capitano, l’abbiamo preso!”.”

“Quando tutto cambia Storia di Franco” é un libro “testimonianza”, non una denuncia, ma una richiesta da parte di un servitore dello Stato, di un brigadiere dei carabinieri in congedo per malattia (e non un ex Carabiniere, come molti lo definiscono) che chiede allo Stato una norma che tuteli i malati, vittime dell’esposizione all’uranio impoverito in quanto ad oggi non riconosce a lui, come a tanti altri, servitori dello Stato, la causa di servizio. 

“Per il tempo che mi resta voglio vivere, con semplicità, ma con dignità.

È chiedere troppo? Forse, nel nostro Paese, sì.”

Solo l’Arma dei Carabinieri gli è stata vicina!

 Francesco De Angelis (foto lacittàdisalerno.it)
Francesco De Angelis (foto lacittàdisalerno.it)

Lo Stato italiano non ha mai informato i partecipanti – all’inizio delle varie missioni – del rischio che il territorio dove avrebbero prestato servizio fosse “stato colpito dagli americani con proiettili all’uranio impoverito”.

“La cosa triste è che ancora oggi lo Stato italiano non ammette tutto ciò, peraltro abbondantemente documentato dalle forze armate internazionali e da studi scientifici effettuati negli anni. Continua a negare nonostante i tanti, troppi, casi tumorali e le percentuali di morti che negli hanno assunto proporzioni tragiche e imbarazzanti, tanto da far parlare di “Sindrome dei Balcani”.”

“Ma io domani non morirò, forse un giorno, ma non domani, ho ancora tante cose da fare, la mia battaglia non è ancora finita. Franco”

Nicoletta Lamberti

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