Raù Cucina tipica: una nuova realtà inclusiva per i ragazzi affetti da autismo
Filippo Galinella, Presidente della commissione agricoltura della Camera, in visita al “Ristorante Raù Cucina Tipica” di Angri.
In visita speciale al Ristorante Raù Cucina Tipica di Angri, Filippo Gallinella, Presidente della Commissione agricoltura della Camera dei deputati. Tema dell’incontro lo sviluppo di progetti per ragazzi autistici. Organizzatori Luciana Mandarino, presidente provinciale di Agrocepi e Gianluca de Pascale, Presidente di Spesa Sospesa Store.
“Raù sta per ragazzi autistici uniti e nasce dall’esigenza e da un credo che anche le persone con disabilità abbiano grosse potenzialità ed abilità, e il minimo che possiamo fare è inserirli nel mondo del lavoro” – Imma Faravolo, socia gestore di Raù e presidente dell’associazione ” Noi un sorriso e gli autismi”.
In un caldo pomeriggio di fine estate ho l’incredibile occasione di visitare una realtà nuova per il nostro territorio ed essere accolta in un clima efficiente e familiare. Raù CucinaTipica, è un ristorante fondato da Imma Favarolo, Enzo Abate e Alfonso Diana, rispettivamente presidenti di “Noi un sorriso e gli autismi”, “La forza del Silenzio” e “Cooperativa costruire il sociale”. Imma, Enzo e Alfonso sono genitori di ragazzi autistici che da anni lottano non solo con il disturbo dello spettro autistico e le difficoltà di vita che esso comporta, ma con un sistema socio sanitario territoriale quasi del tutto inesistente.
Ad attenderci al Raù il sorriso di Imma e dei suoi ragazzi. Ci viene incontro Luca, laureando in beni culturali che ci offre uno sfizioso antipasto. Non c’è bisogno di sostare a lungo per capire quanto grande sia l’amore che ha spinto Imma, Enzo e Alfonso a fondare Raù, e soprattutto quanto grande sia l’impegno e la passione che Imma profonde quotidianamente nell’educare i suoi ragazzi alla gestione del ristorante. I suoi occhi luminosi e pieni di speranza, parlano al posto suo. Nello stesso sguardo si nasconde, però, un retrogusto amaro: la fatica, i sacrifici e soprattutto le difficoltà di vivere in un territorio che ha tantissimi limiti e carenze, la frustrazione di voler dare tanto ai propri figli ma non sapere come fare e a chi rivolgersi.
Ed è qui che entrano in campo Luciana Mandarino, presidente provinciale di Agrocepi e Gianluca de Pascale, Presidente di Spesa sospesa store. Instancabili stakanovisti dediti al sociale, Luciana e Gianluca invitano al Raù, l’on. Filippo Gallinella, Presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati. “Sono qui per scoprire da vicino la realtà di Raù; il mio lavoro oggi è quello di ascolto per capire quali sono le difficoltà e in che modo poter intervenire in sinergia con Agrocepi” – commenta l’onorevole. L’incontro è avvenuto lunedì, 14 settembre.
A raccontarmi, invece, la storia di Raù è Enzo Abate, il cui impegno con i ragazzi autistici è decennale. Enzo è innanzitutto papà dei gemelli Gennaro e Maurizio e di Flavio, presidente della cooperativa “La forza del silenzio”. Infine è un poliziotto. L’impegno e la dedizione di Enzo per aiutare la vita dei suoi figli e quella di tutti i ragazzi affetti da disturbo autistico è un impegno senza limiti, spassionato, tenace, incredibile.
Nel 2008 Enzo fonda l’Onlus “La forza del silenzio”, insieme ad un gruppo di operatori alle prime esperienze. L’Onlus ha sede a Casal di Principe, città dove Enzo e il suo team operano instancabilmente da decenni. È qui che Enzo gestisce ben due beni confiscati alla camorra, immobili appartenenti alla famiglia Schiavone. Nelle case del malavitoso nascono Farinò ed Everytink. Farinò è una bakery, “dove l’amore si fa sapore”, luogo in cui i ragazzi si dedicano alla creazione di prodotti gluten free. Everytink, invece è un laboratorio di stampa. In entrambe le strutture lavorano alacremente e in sinergia con gli operatori sociali ragazzi affetti da disturbo autistico ad alto funzionamento. Durante la pandemia, invece, poco dopo le prime fasi di riapertura, nasce anche LFS social Lab, laboratorio in cui si producono mascherine di cotone e TNT + SMS con certificazione europea.
La nascita di tali aziende è uno dei risultati finali di una battaglia iniziata nel 2008 e ancora non conclusa. L’esigenza di impiegare in maniera sana il tempo dei ragazzi affetti da disturbo autistico è un’esigenza che si è sempre avuta. Le criticità del territorio campano si registrano nell’assenza di servizi adeguati a supporto dei ragazzi e delle loro famiglie e di percorsi individualizzati una volta raggiunta la maggiore età. In particolar modo nel 2015 Enzo Abate, insieme all’Asl Caserta 2, si è battuto per la diffusione del PRTI (protocollo terapeutico riabilitativo individualizzato) e dei voucher ABA, su tutto il territorio campano.
Enzo ed Imma si incontrano durante questa lotta in una delle riunioni con CampaniaAut2016(Coordinamento Associazioni Autismo Campania), momento in cui si riuniscono 27 associazioni e cooperative di tutta la Campania. “La prima volta che ci siamo conosciuti è stato più uno scontro che un incontro” – ricordano mesti Imma ed Enzo. “Ci è bastato, poi, confrontarci in un secondo momento per capire che avremmo dovuto unire le forze e così è stato.
Imma, Enzo e Alfonso decidono di portare avanti il progetto Raù, per dare un’alternativa lavorativa valida ai ragazzi autistici dell’agro nocerino- sarnese. “L’idea è quella di farli lavorare un paio di ore al giorno al ristorante, sviluppare ed educare le loro abilità”. Il lavoro che fa Imma, non è solo di insegnargli un mestiere, ma educarli e dargli delle regole che possano essere utili nella vita sociale e in famiglia.
Il progetto di Raù, non termina qui. La volontà dei tre soci è quella di trovare un bene confiscato anche nella provincia salernitana e creare delle aziende/laboratori alla stregua di quelle di Casal di Principe. Lavorare un po’ al ristorante e un po’ nei beni confiscati: ogni ragazzo ha attitudini differenti e reagisce agli ambienti in maniera diversa. Sarà cura e premura di Imma, dei suoi collaboratori e delle famiglie degli interessati creare il percorso più adatto. Imma è molto attenta in questo. Alla domanda “dove hai imparato tutto ciò”, lei risponde “l’esperienza di una mamma” e quando le chiedi “perché fa questo” è “perché adesso li sente tutti figli suoi”.
“Il sogno di ogni genitore di ragazzo autistico è quello di sapere il proprio figlio al sicuro dopo la propria morte, affidato o a parenti o in una di queste strutture che stiamo cercando di creare” – commenta Alfonso. “I genitori dei ragazzi autistici adulti hanno la lucida consapevolezza che i figli resteranno così per sempre, mentre chi ha bimbi piccoli spera sempre di poter migliorare la situazione” – aggiunge Enzo.
Queste testimonianze ci fanno capire quanto sia importante l’appoggio delle istituzioni nei confronti dei ragazzi autistici e delle loro famiglie. È il momento di risvegliare le coscienze di chi siede ai piani alti e operare in sinergia con i diversi attori del territorio. Basta lacrimucce, basta parole al vento, basta promesse vane: Imma, Enzo, Alfonso e tutti i loro ragazzi hanno bisogno di azioni e di concretezza.
Al momento i ragazzi che lavorano al Raù sono tutti ospiti della struttura, perché non ci sono ancora norme che prevedano questo tipo di inserimento lavorativo.
Concludo con lo slogan di Enzo e con una delle sue citazioni che preferisco. Il mio augurio è che Enzo, Imma ed Alfonso possano continuare a diffondere amore così come hanno sempre fatto e non solo ai ragazzi di cui si prendono cura e alle loro famiglie, ma a tutti noi. I loro gesti, le loro azioni, la loro lotta sono un esempio per il mondo. Che Luca, Antonio, Maria ed Enrico continuino ad essere soddisfatti dei loro turni lavorativi al Raù e ad accoglierci con la bellezza del loro impegno e la genuinità dei loro sorrisi.
“L’autismo non ha un colore politico, la politica si deve colorare di autismo”.
“Viviamo tutti in un solo mondo – il nostro non deve essere diverso”.
Enzo Abate
“L’autismo si nasconde in ogni uno di noi, insieme si può!
Imma Favarolo
Raffaella Grimaldi