Carloforte. Ultimo appuntamento in riva al mare per la rassegna “L’isola dei libri”.
La serata finale della manifestazione letteraria si è tenuta a pochi passi dal mare, in un mix di parole, poesie e note musicali. Le nostre considerazioni sul’edizione 2019 e quelle della direttrice della rassegna, Lorenza Garbarino.
La serata conclusiva de “L’isola dei libri” non avrebbe potuto avere un tema e uno scenario migliore. Le parole si sono intercalate con i brani musicali, in una calda serata d’agosto, mitigata da una leggera brezza, a pochi passi dal mare e con una luna che sembrava voler suggellare, con la sua presenza, un’edizione di sorprendente spessore.
La banda “Città di Carloforte-Angelo Aste” dell’associazione musicale Pasquale Leone, ha contribuito alla magia del momento, con l’esecuzione di brani della tradizione musicale carlofortina e alcuni pezzi del compositore olandese Hardy Mertens .
Tra i brani di Mertens, un inedito dedicato a una grande donna carlofortina che fece da mamma ai sopravvissuti della corazzata Roma a Mahon (spagna) nel 1943, curandoli e aiutandoli in ogni modo, anche mantenendo i contatti con le famiglie. La carlofotina era Fortuna Novella, conosciuta come “Mamma Mahon” , nome con il quale, in suo onore, è stata battezzata la banchina sulla quale si è tenuta la serata ed eseguito il brano in prima assoluta. Il compositore ha simpaticamente partecipato come musicista della banda musicale, anche se è riduttivo definire “banda” una compagine che è in grado di eseguire, con maestria, brani pensati per una vera e proria orchestra.
“Saphyrina”, l’associazione culturale che ha partorito e curato la manifestazione, ci ha oramai abituati a una qualità e a una capacità organizzativa, che raramente si trovano in contesti lontani dai grandi budget e da sponsor “Top”. Vanno sempre evidenziati, in questi casi, l’impegno dei singoli, che mettono sul piatto la loro passione e un amore incondizionato per la cultura e il territorio. Da sottolineare la generosità di persone che , facendo da sponsor e contribuendo in vario modo, hanno creduto, fin dal suo nascere, in un progetto che prevedeva, come attori unici, libri e autori, rendendolo realizzabile anche in tempi cosi ardui per la cultura e gli eventi a essa collegati.
“L’isola dei libri 2019” ci ha regalato momenti di intensa emozione, raccontato di mondi lontani, deliziato con la poesia, stupito attraverso le immagini. Da ogni serata si è usciti arricchiti nell’anima e nell’intelletto.
Un sapiente mix di temi e stili che partendo dalla saggistica e la narrativa, passando attraverso la poesia e la fotografia, è terminato con l’enigmistica e la musica.
Sarebbe ripetitivo elencare opere e autori, tutti di notevole spessore e importanza, vanno evidenziati nomi come Giuseppe Conte, uno dei più apprezzati poeti contemporanei , e il “ Premio Campiello alla carriera” Marta Marazzoni
L’abilità di Nicolò Capriata, presidente di Saphyrina e papà della rassegna, è stata quella di saper fare spettacolo con la cultura senza per questo spettacolarizzarla. Laddove la presentazione di libri è spesso accompagnata da musica e spettacolo, sino a mettere a latere autore e opera, la “Saphyrina” ( dal nome di una bellissima, e rara, coccinella endemica dell’Isola di San Pietro) ha saputo rendere protagonisti i libri e, attraverso la loro narrazione e il colloquio con l’autore, attrarre un pubblico, di appassionati e semplici curiosi, che il più delle volte è stato, con i numeri, la vera sorpresa . Raramente lo spettacolo delle parole vede una tale partecipazione, probabilmente complice il palcoscenico scelto per rappresentarlo. Pensare a trasformare per alcuni giorni, l’Isola di San Pietro, di cui Carloforte è l’unico centro abitato, in “L’isola dei libri”, usarne le caratteristiche terrazze, i caruggi in stile ligure, gli angoli più belli e tipici del piccolo borgo, come i luoghi in cui parlare di arte, unitamente alla qualità delle presentazioni, è stata sicuramente mossa vincente e decisiva per la riuscita di questi quattro edizioni e , ne siamo certi, di quelle a venire.
Assieme al patron Capriata, va citato tutto il direttivo di “Saphyrina”, in particolare Lorenza Garbarino, vicepresidente dell’associazione e direttore della rassegna letteraria,con lei Rosella Capriata e Anna Garbarino, persone che hanno , anche materialmente, dato forma e sostanza al tutto.
Fanno ben sperare le parole, all’inizio della serata conclusiva, dell’assessore alla Cultura del Comune di Carloforte, patrocinante della rassegna, Aureliana Curcio, riconoscendo l’importanza della manifestazione, che ha ringraziato gli organizzatori e gli ospiti, rimarcando la buona riuscita, la qualità delle serate e la presenza, sempre in crescendo, del pubblico.
Le affermazioni dell’amministratore comunale fanno ben sperare per il futuro della manifestazione letteraria che, in questa edizione, ha visto anche la presenza di laboratori per i più piccoli.
Abbiamo rivolto alcune domande alla direttrice de L’isola dei Libri, Lorenza Garbarino, presente alla rassegna letteraria anche come autrice con il suo “Hauswirth della montagna. Storia di un poeta della carta“.
- Soddisfatta di questa edizione?
«Conclusa anche la quarta edizione della nostra rassegna e tirando un po’ le somme su quanto raccolto in questi quattordici appuntamenti, ci possiamo ritenere molto soddisfatti. Abbiamo offerto agli appassionati della lettura che vivono o frequentano la nostra isola un programma piuttosto vario, che potesse abbracciare un pubblico variegato. Le nostre proposte sono spaziate dal romanzo storico al noir, dai racconti mitologici a scritti e riflessioni legate al mondo del giardino, nel bellissimo Omaggio a Pia Pera, scrittrice-giardiniera scomparsa prematuramente tre anni fa. Tema di quest’anno è stato “Leggendo parole, note, immagini perché ogni forma d’arte è un racconto”. Lo stesso giardino è il racconto di chi lo ha progettato, un libro o una mostra fotografica (come “Strade di carta” di Enrico Martino) sono un racconto per immagini, così come un libro d’artista e una mostra di incisioni calcografiche (In punta di haiku di Mariella Pelissero). E uno spartito musicale è una pagina vergata di note e pentagrammi. Per questo motivo la nostra rassegna ha avuto come cornice proprio le mostre che ho appena citato, mentre la serata conclusiva è stata all’insegna di parole e musiche con la Banda musicale di Carloforte e il musicista olandese Hardy Mertens, compositore di alcune musiche ispirate alla nostra isola, l’ultima delle quali è stata presentata in prima mondiale proprio durante questa serata. Un pubblico sempre numeroso ci ha seguiti con tanto interesse nel nostro peregrinare tra i carruggi di Carloforte e sulla terrazza-giardino dell’Hotel Villa Pimpina. Molto apprezzati sono stati anche gli appuntamenti dedicati ai piccoli lettori: letture animate e laboratori, a cura della Biblioteca comunal, con la collaborazione della bibliotecaria Anna Maria Garbarino e dell’animatrice Angela Garau, hanno radunato in riva al mare presso il Piazzale Pietro Biggio un bel gruppetto di bimbi che hanno manifestato entusiasmo nonché propensione verso libri e letture. Si è trattata di una novità dell’edizione 2019, di un’esperienza di cui far tesoro e che sicuramente riproporremo il prossimo anno.» - Cosa comporta organizzare una manifestazione cosi corposa, sia come nomi che numero e varietà di opere e autori?
«Appena terminata la rassegna, stiamo già pensando alla quinta edizione! Ciò che viene proposto in quattordici appuntamenti, come in questo caso, è il frutto di un lavoro che dura un anno. Organizzare una rassegna comporta, innanzitutto, tanta tanta passione con cui poi si superano tutte le inevitabili difficoltà. Stiamo già prendendo contatti con autori di cui sappiamo ci sono libri in uscita, leggiamo recensioni, pubblicazioni, cominciamo a pianificare. Vogliamo alzare sempre più il tiro, puntare sulla qualità, convinti che anche una rassegna letteraria sia un tassello importante nell’economia di un paese turistico. Gli autori in genere subiscono il fascino della nostra isola, dichiarano di voler tornare da turisti e se si tratta di giornalisti spesso documentano il loro passaggio a Carloforte nei loro articoli. Perché il livello di qualità della rassegna sia sempre alto, è necessario però avere contributi non solo economici. Ecco gli enti, le attività commerciali, le associazioni che ci hanno sostenuto in quest’edizione: Comune di Carloforte, Delcomar compagnia di Navigazione, Ordine degli psicologi della Sardegna, Bar Alla fontana, Hotel Villa Pimpina, A vigna du Bertin, cartolibreria Dai Giurnoli, l’atelier in via venti Settembre, Parrocchia di San Pietro Apostolo, la Banda Musicale Città di Carloforte, la Biblioteca Comunale Edmondo De Amicis, Radio San Pietro, Sulcis Iglesiente Oggi e Polis Sa Magazine. Ringrazio qui, a nome di tutta l’associazione, anche la Capitaneria di porto e Marinatur per la riuscita della serata conclusiva, gli amici Margherita A., Andrea D. e Franca S, e gli abitanti dei caruggi che ci hanno ospitato.» - Obiettivi per la prossima edizione?
«Il prossimo anno intendiamo siglare un accordo con il Festival “LiberEvento”, diretto da Claudio Moica, che si svolge sotto la suggestiva torre di Calasetta. Stiamo collaborando da alcuni anni ed ora è arrivato il momento di ufficializzare questa nostra collaborazione. A parte gli incontri con gli autori, continueremo a proporre mostre, lo spazio per i bambini, manterremo lo “spazio verde”, inaugurato l’anno scorso con Marco Bay e proseguito quest’anno con Emanuela Rosa-Clot, direttore tra l’altro della rivista Gardenia. Il nostro obiettivo è dunque diventare un appuntamento culturale importante per l’estate carlofortina e, perché no, di tutta la Sardegna.»
Antonello Rivano