Per una rigenerazione cerebrale
Qualche tempo fa assistetti con piacere, e direi anche con grande curiosità intellettuale, a un incontro a Salerno in cui vi era presente Emanuele Macaluso, ne trassi qualche giovamento, del resto dovrebbe essere sempre così. Affermò che quello che lui stesso definiva “populismo amorfo” fosse particolarmente accentuato a Salerno, e non potetti che dargli ragione. Io però mi posi una ulteriore domanda: perché questo tipo di fenomeno si materializza soprattutto quando a guidare le Amministrazioni vi sono uomini che provengono dalla sinistra? Qui potrebbe sopravvenire un ragionamento ancora più complesso e mi spiego meglio. Nell’incontro di quella sera la platea era composta da persone con una età media molto alta e da quarantenni brizzolati. Nulla di male, ovvio. Ebbi, però, la sensazione di ciò che si era anche fuori da quel luogo, una sinistra che da decenni non ha un ricambio generazionale e dissi: «Lei capirà che non mi riferisco al fattore età ma a una rigenerazione cerebrale, noto con dolore, quasi fisico, che gli unici volti e le nuove proposte vengono da altri lidi». Non mi rispose o forse sorvolò, o forse rispose e io non capii non essendo troppo intellettuale.
Adesso sto leggendo un libro molto bello di Starnone in cui a un certo punto il protagonista per definire bene la vecchiaia afferma di avere ormai una “sindrome di corpo sfiduciato”. Ecco, forse quella che forse si definisce ancora sinistra si sente proprio così. Un discorso a parte poi andrebbe fatto sull’élite cultural/intellettuale, ma questo lo riserviamo per altre volte.
Coraggio, ci vuole solo coraggio, e passione. O no?