Scontri a Napoli, per corteo Salvini. È già tardi? La riflessione
Far passare i disordini a Napoli contro Salvini in maniera superficiale e folcloristica sarebbe l’ennesimo sbaglio, peccare di superbia e presunzione. Così come far sembrare una semplice casualità o una ingenua provocazione quella della venuta dello stesso Salvini a Napoli. No, e ancora no, pensarlo è stupido e fuorviante, se non addirittura la ricerca dell’alibi per metterci a posto con la coscienza.
Salvini vuole gli incidenti ed è per questo che ha voluto la kermesse di Napoli, simbolo di un Sud disastrato.
Nel primo caso non si è capito, o come al solito si è fatto finta di non capire, che nel Mezzogiorno e a Napoli in particolare il clima sociale è intollerabile e che basta una miccia, o semplicemente una scusa qualsiasi, per far scoppiare il tutto. Ma non aspettatevi una rivoluzione perché non ci sarà, nella migliore e più nobile delle ipotesi ci si troverà di fronte a un autodeterminarsi degli “scocciati delle chiacchiere” e dei “Lingotti” del fronte meridionale del nostro Paese.
Nella seconda ipotesi – Salvini a Napoli – sarebbe ancora peggio sottovalutare. Il capo della Lega ha capito (seppur nella sua rozzezza), quello che cova sotto le ceneri e allora sta provocando, e aspetta, sì, aspetta che qualcosa succeda e che diventi protagonista degli accadimenti, prima degli altri.
Non si sottovaluti il disagio che vive la gente. Proprio oggi osservavo con amici che qualcosa sfugge, non si capisce bene le persone che fanno, che pensano, come vivono, dove vanno.
Sono anni che lo raccontiamo da queste pagine, assolutamente inascoltati. Non rischiamo che sia troppo tardi. È già tardi?
Mimmo Oliva