Tutti scomparsi | La terza guerra mondiale
La terza guerra mondiale e la burocrazia. Le istituzioni, la politica e la distanza con la realtà e le tensioni sociali che stanno avanzando in maniera strisciante, sottotraccia e con una prospettiva imprevedibile ma che non sembra buona cosa.
Vale per le perpetue aree di crisi ma vale in misura preoccupante per l’Europa e per il nostro Paese. Se non si fa presto, se non si accelerano tutti quei processi di immissione che deve fare la politica nella vita reale e non si affrontano quelle tensioni che citavo prima, in maniera concreta e tranchant, allora il mix sarà pauroso. Miscellanea di quello che già vediamo con le problematiche prodotte dai bisogni non soddisfatti dei paesi come l’Italia che nonostante tutto non riesce a decollare economicamente. E i cittadini questo lo sanno bene, stanno più avanti di chi li governa, forse una delle rare volte nella storia d’Italia. E forse si stanno caricando di una responsabilità che non è e non può essere la loro. Stanno resistendo, in trincea, in attesa, ma non riescono a capire ancora per quanto tempo ancora. Quelle che una volta sembravano cose lontane e non raggiungibili adesso, per “merito” anche dei mezzi di comunicazione, sono vicine, le teniamo in casa. Vale per noi ma anche per chi non vi aveva accesso. E chi non ne aveva accesso almeno fino a pochi anni fa sta mettendo in piedi l’unica cosa cui può ambire, una guerra a pezzi, una guerra da trincea, da anime perse che non avendo apparentemente alcuna parvenza di razionalità strategica, sconvolge e confonde. Basta retorica, fate presto. Un’ultima considerazione: Israele è completamente scomparsa nel panorama generale da quando è cominciato tutto questo baillame. Come mai?
Mimmo Oliva