La Meglio Gioventù
Cosa ci aspettiamo dal nostro Paese? Cosa ci aspettiamo da noi stessi? La rubrica de “La Meglio Gioventù” (partita all’inizio del 2016) parla più o meno di questo. Della resistenza sociale, culturale, economica – per dirla in una sola parola – “esistenziale”, di intere generazioni. “La Meglio Gioventù”, vuole essere una riflessione vis-à-vis con chi questa battaglia la sta facendo. Un titolo evocativo, come a voler mettere delle bandierine per i posteri, ricordando loro che questa nostra epoca “in discesa” ha dato i natali anche a chi correva in salita (in termini ciclistici si chiama “scalatore”, alla Bartali, Coppi, Pantani); un titolo – una rubrica – con cui ho cercato e sto cercando di narrare i giovani dei nostri tempi, quelli che hanno vinto, quelli che hanno perso, quelli che stanno lottando per affermarsi, quelli che lasciano il Sud e l’Italia, quelli che tornano al Sud e in Italia. Infine, un titolo che vuole ricordare uno degli intellettuali più preziosi, incardinato in un “contemporaneo senza tempo”: Pier Paolo Pasolini. Sua fu l’opera intitolata “La Meglio Gioventù”, con cui il poeta, scrittore, cineasta – capace di vivere “sempre gettato nel futuro” – raccontò in forma di poesia le terre friulane, dove aveva trascorso una parte della sua intensa vita, e i giovani “scacciati dal paese”. Ecco, noi vogliamo partire dalle storie dei singoli giovani abitanti della nostra terra, del nostro vivere quotidiano che – fuori o dentro lo Stivale – portano con sé, sempre, la dignità e la passione dell’esserci per costruire. Raccontiamo la nostra Storia.
Davide Speranza